Tutti in campo per Spalletti anche Totti e la scaramanzia

Il pupone ieri a Sanremo, oggi a bordo prato. Stadio pieno, problemi per Perrotta e Cufrè

Marcello Di Dio

da Roma

Raggiunto il record di vittorie consecutive (undici), per la Roma il difficile arriva adesso. A Trigoria ne sono consapevoli e Luciano Spalletti è il primo a farlo notare a tutti. Anche se l’Inter e un terzo posto che potrebbe avvicinarsi in caso di nuovo successo sono stimoli importanti per far accantonare i festeggiamenti e la sbornia per l’euforia da derby. «Non siamo certo appagati, ma non vedo il pericolo del troppo entusiasmo, i comportamenti dei ragazzi continuano a essere quelli giusti», dice il tecnico giallorosso. Più preoccupato dalle condizioni fisiche di molti suoi giocatori.
Il centro sportivo della Roma si è ripopolato solo giovedì pomeriggio dopo i due giorni di riposo concessi da Spalletti e il ritorno dei nazionali italiani e stranieri (otto), ma tutti stringeranno i denti per la partita con i nerazzurri. A cominciare da Simone Perrotta, che a Firenze è tornato nel gruppo azzurro dopo sedici mesi e ha trascorso le ore della vigilia di Roma-Inter più in palestra che in campo. Per non parlare di Tommasi, inizialmente dato out da Spalletti ma poi regolarmente convocato nonostante la sospetta lesione alla coscia destra (oggi il test decisivo per vedere se andrà almeno in panchina); o di Cufrè che per un fastidio all’adduttore rischiava di star fuori. L’unica faccia più triste a Trigoria era quella di Alberto Aquilani: domenica scorsa il gol nel derby («la più bella emozione da quando gioco a calcio») gli è costato il cartellino giallo, la squalifica e la multa della società. «Mi hanno rimproverato, so di aver sbagliato ma tornassi indietro rifarei tutto così. Peccato, però, non giocare contro l’Inter».
E allora Spalletti si affida al pubblico (saranno oltre 60mila sulle tribune anche stasera, terzo incasso dopo Juventus e Milan), alle finte di Mancini, pronto a ripetere sambe, alla solidità della difesa - cinque gol subiti nel ciclo record, iniziato il 21 dicembre con il 4-0 al Chievo, e porta inviolata da oltre 300 minuti - ma soprattutto al gruppo. «Perchè questa è una squadra che crea l’azione, arriva a fari spenti e colpisce proprio perchè meno te l’aspetti», aveva evidenziato Spalletti dopo il derby. Che gli addetti dell’Olimpico ricorderanno anche per le condizioni dello spogliatoio della Roma al 90’: distrutto, «un vero e proprio Carnevale», come ha confessato il portiere brasiliano Doni.
Viste le premesse, c’è da aspettarsi la solita Roma degli ultimi tempi. Anche se Spalletti continua a ripetere che «Milan e Inter sono più forti. E dei nerazzurri temo tutto, è una squadra che ha fatto molto bene in diversi tratti del campionato. La squalifica di Adriano? Non ne abbiamo parlato prima e non voglio farlo ora. Mi sarebbe piaciuto vederlo in campo: è un campione e dai campioni si impara sempre qualche cosa. Pizarro? Ha ottime qualità e sinceramente spero che non si sblocchi proprio con noi».
Intanto Francesco Totti, volato ieri in elicottero in direzione Sanremo per star vicino alla moglie Ilary la sera della chiusura del Festival, inizierà domani il lavoro di riabilitazione in acqua. Non prima di aver seguito, ancora una volta a bordo campo, i suoi compagni.

Un gesto d’amore verso il gruppo e l’allenatore, ma anche dal sapore scaramantico dopo il derby vinto. Insomma alla stregua delle cene post partita o degli schiaffi in testa a chi fa gol o al girotondo di fine match. Perchè la forza della Roma attuale è anche questo.

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