Tutti in fila per fare una Costituente

È la parola del momento: evoca i padri della patria e nobilita le nuove alleanze Una moda che contagia destra e sinistra

da Milano

Il termine, non c’è che dire, fa molto svolta epocale, con quel richiamo alla nascita della Repubblica, i padri della patria e così via cercando di far passare il messaggio che, questa volta sì, trattasi di evento dalla portata storica con spessa assunzione di responsabilità. Dev’esser per questo, e non perché il vocabolario dei sinonimi non appartiene alla classe politica italiana, che il termine Costituente s’è fatto tormentone, surclassando in un amen il «percorso», troppo vago perché i percorsi si sa dove iniziano ma non dove portano, e soprattutto il «cantiere», che sa molto di lavori in corso, siamo in Italia, chissà quando finiranno, e poi, diciamolo, fa pensare un pochino troppo a quella classe operaia che, si sa, non esiste più. E così adesso è tutto un costituire.
I primi a cominciare sono stati i Ds, seguiti a ruota dalla Margherita. Il partito democratico è in fase costituente, e la fase costituente dovrà sfociare in un Comitato costituente che dovrà portare a un’assemblea costituente, hanno ripetuto tutti, nessuno escluso, gli esponenti dei due partiti in fusione. Fabio Mussi, il leader dell’ormai defunto Correntone nell’annunciare di non volerne fare parte, ha però chiarito che anche lui avrebbe dato vita a una Costituente, di «sinistra vera» ma pur sempre Costituente. Gli altri si sono accodati in un attimo. Enrico Boselli, il leader dello Sdi, ha subito lanciato la costituente socialista, Stefania Craxi l’ha liquidata con un «questa Costituente non ha l’autorità morale di riunificare i socialisti», suo fratello Bobo l’ha invece battezzata con un «questa Costituente porrà fine alla diaspora». Poi sono arrivati i centristi, «dobbiamo lanciare celermente una Costituente democristiana» ha avvertito Giuseppe Pizza, il segretario di uno dei partiti che si rifanno alla Dc, rivolto al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che però non ha risposto. Questione di ore e s’è aggiunto quell’invidioso di Clemente Mastella, il segretario dell’Udeur: «Mi auguro che dopo la costituzione del Pd si apra una Costituente di centro».
Pareva la fine, era solo l’inizio: le Costituenti proliferano. C’è quella delle donne del Pd, che hanno fatto sapere di averne creata una tutta loro all’interno della Costituente maestra del nuovo soggetto politico, non per una sorta di rivendicazione femminista, «sono altri tempi ormai», ma perché non si sa mai, meglio unita che divisa l’altra metà del cielo del Pd, da sempre bistrattata. C’è poi la Costituente «terza gamba», sempre del Pd, quella di Bordon, Formisano e Manzione.
Non può mancare la Costituente delle idee, patrocinata dal gruppo dei Cento passi, con le firme di undici fra parlamentari e sindaci ulivisti come Sergio Cofferati e Sergio Chiamparino, né la Costituente dei lavoratori, lanciata da Guglielmo Epifani il segretario generale della Cgil. Ci sono poi le interpretazioni: la Costituente del Pd dovrà guardare al territorio, ha avvertito Chiamparino, si vabbe’ ma soprattutto alla società, ha rilanciato il presidente Anci e sindaco di Firenze Leonardo Domenici, ma non dimentichiamo che dovrà lasciare «porte e finestre aperte agli scontenti», ha consigliato Barbara Pollastrini, il ministro delle Pari opportunità. Poi ci sono quelli che non ci stanno più capendo niente, come Ottaviano Del Turco che al congresso dello Sdi ha chiesto: «Vorrei capire a chi rivolgiamo l’appello alla Costituente», quelli che dettano le condizioni, come Franco Grillini, il presidente onorario Arcigay che per aderire alla Costituente del Pd vuole la legge sulle coppie di fatto, quelli che per averla davvero, la Costituente, han fatto lo sciopero della fame, come Roberto Giacchetti della Margherita, 14 chili in 35 giorni.
L’unico guastafeste di cotanto costituirsi è stato quel bastiancontrario di Oliviero Diliberto, il segretario del Pdci: «Parlare di Costituente vuol dire mettere paletti, meglio la Confederazione». Nessuno lo ha seguito, anzi.

Per esser sicuri di farla davvero, la Costituente, i Ds hanno votato un documento in cui ci si impegna al primo punto a costituire il Pd, al secondo a passare dalla fase costituente all’assemblea costituente, al terzo a tenere l’assemblea costituente. Per districarsi fra tante costituenti servirà forse un ricostituente.

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