Un gran pasticcio. Di cui però il mondo non avrebbe dovuto sapere nulla: incredibilmente, di fronte alla notizia che i giornalisti del News of the world avevano intercettato illegalmente i telefoni di personaggi pubblici, la polizia ha deciso di non proseguire con lindagine. E non solo: gli inquirenti hanno pensato bene di non avvisare di quello che stava accadendo i diretti interessati, gli spiati (almeno 2.000 secondo le indiscrezioni che circolano in questi giorni).
La nebbia fitta che per due anni ha avvolto il caso (dallepoca in cui lex direttore del tabloid fu costretto a dimettersi) avrebbe dovuto seppellire per sempre ogni cosa. Tanto che nemmeno la magistratura, stranamente, decise di chiamare davanti a un tribunale i responsabili del gruppo di Murdoch per rispondere delle palesi violazioni.
Visto che da parte della giustizia ogni minaccia era svanita come per incanto, al gruppo del tycoon australiano non restava che un problema da risolvere: placare la furia di Gordon Taylor, il manager dei calciatori che aveva capito di essere stato intercettato e aveva deciso di fare causa. La Newscorp, editore del tabloid nella bufera, a quel punto ha fatto la cosa più semplice: allargare il portafogli. Per sistemare la questione ha versato una montagna di sterline a Taylor, firmando un accordo extragiudiziale che ovviamente ruotava intorno a una clausola decisiva: il silenzio. Taylor si sarebbe impegnato a non parlare della spinosa questione e dellaccordo per tacitarla.
Curiosamente, la nemesi per i giornalisti spioni è arrivata dal lavoro di giornalisti «vecchia maniera», quelli del «Guardian» che hanno raccontato la storia. E, ora, è saltato fuori un clamoroso conflitto di interessi che sta infiammando lopinione pubblica inglese: Boris Johnson, il folcloristico sindaco di Londra,in qualità di presidente della Metropolitan Police Authority, ha fatto sapere di non volersi insistere perché la polizia riapra lindagine sepolta.
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