Tutti i giorni in fuga da rotaie e pavé

Ecopass da pagare per tutti? Biglietto della metro maggiorato? Il problema non mi riguarda più perchè, anche per sfuggire alla task force di ausiliari della sosta sguinzagliati perfino a Ferragosto, ho deciso di prevenirlo abbandonando l’auto fuori dalla cerchia, in un luogo lontano dove nessun vigile per il momento possa trovarla. Così, costringendomi ad usare le 4 ruote solo in casi estremi, ho eletto come mezzo ufficiale la bici che mi fa risparmiare anche l’abbonamento della palestra, ma che subdolamente attenta alla mia salute per i sobbalzi continui contro fondoschiena e altri attributi a causa di strade che troppo spesso ricordano certe mulattiere asiatiche stile «Viaggio a Kandahar». Da tempo mi sono reso conto che il vero problema per noi ciclisti metropolitani non è tanto l’assenza o quasi di piste ad ok, quanto un pavè gravemente dissestato e rotaie obsolete e minacciose che mi costringono, lo ammetto, ad inforcare spesso e volentieri chilometri di marciapiedi. Mors tua vita mea. Dal centro fino in Ticinese, rischi a parte, è un vero inferno.

E se facessimo un referendum per asfaltare il pavè? A proposito di piste, approfitto per portare il mio contributo di idee estive all’assessore Bisconti: a Montreal, dove esistono ben 500 Km di ciclabili, queste sono protette non da strisce gialle o catarifrangenti, ma da bassi muretti a prova di Suv. Non dovrebbe costare tanto.

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