Tutti i successi dell’Arma

Tutti i successi dell’Arma

Un quarantenne genovese e tre russi arrestati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Genova perché ritenuti autori di un furto di gioielli d’epoca avvenuto a febbraio del 2009 dal Museo Gaffoglio di Rapallo durante la mostra «La scultura italiana del gioiello»; un pasticciere genovese denunciato per frode in commercio dai carabinieri dal Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) per aver spacciato per artigianali dei normali panettoni industriali. Sono queste due delle più significative (ed anche curiose) operazioni condotte a termine nel 2010 dai militari dell’Arma e rese note ieri, nel corso dell’incontro voluto dal comandante provinciale, il colonnello Marco Azzaro, per tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso. In particolare Azzaro ha confermato che, negli scorsi dodici mesi, in provincia di Genova «si sono verificati meno reati, ma ne sono stati scoperti in numero maggiore rispetto all’anno precedente». L’Arma, forte di una rete che comprende 7 Compagnie, 55 Stazioni 3 motovedette, oltre ai Reparti speciali, ha compiuto 58mila servizi esterni, a dimostrazione - come ha sottolineato lo stesso comandante provinciale - di una presenza capillare incessante sul territorio.
Azzaro - 49 anni, romano, sposato, una figlia di cinque anni, proveniente dal Comando Generale dove è stato capo dell'Ufficio logistico e capo dell'Ufficio relazioni con il pubblico - ha anche sottolineato l’impegno da dedicare quest’anno alla tutela della sicurezza degli anziani e alla battaglia contro le frodi informatiche. Sono stati forniti inoltre maggiori particolari sulle due operazioni sopra citate: per quanto riguarda il furto al Museo Gaffoglio, altre due persone (una ragazza di origine albanese e uno di origine russa) sono state denunciate a piede libero per ricettazione per aver venduto, a quanto sembra nell’Est Europa, i gioielli risalenti ai primi del Novecento; i ladri, dopo aver rotto una vetrina, portarono via 18 gioielli per un valore stimato in 300mila euro circa.

Al pasticciere, infine, denunciato perché vendeva panettoni industriali spacciandoli per artigianali, i carabinieri hanno anche sequestrato, appena prima di Natale, tre quintali di merce che aveva acquistato da un’industria del basso Piemonte a un costo di 1,50 euro il pezzo. I panettoni erano poi stati messi in vendita a 15 euro l’uno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica