Tutti i testimoni eccellenti del dossier Telecom

RomaGettito fiscale in trincea, debito pubblico e livelli mai raggiunti. Le rilevazioni mensili della Banca d’Italia e del Tesoro fotografano la prevedibile situazione altalenante dei conti pubblici. Secondo i calcoli di via Nazionale, le entrate dei primi sette mesi del 2010 sono scese del 3,4% rispetto all’analogo periodo del 2009. In realtà, tutto considerato, le entrate tributarie totali tengono, grazie alla stretta sulle compensazioni Iva e ad alcune poste correttive. Così, le entrate tributarie centrali e locali, incluso l’incasso dei ruoli, ovvero i risultati della lotta all’evasione fiscale, «evidenziano - afferma una nota delle Finanze - un lieve incremento dello 0,1%, pari a 225,248 miliardi di euro contro i 224,977 miliardi del 2009».
Accade tutti i mesi: i calcoli del ministero dell’Economia, fatti su basi diverse rispetto a quelli di Bankitalia, mostrano per le sole entrate statali un calo inferiore, pari al 3,1%. L’erario ha incassato nei primi sette mesi di quest’anno 218 miliardi e e 311 milioni di euro. Il Dipartimento delle Finanze imputa il calo al venir meno di alcune imposte una tantum e alla minore imposta sostitutiva su interessi e altri redditi da capitale. Tuttavia, precisano fonti di via XX Settembre, il gettito fiscale è «perfettamente in linea con quanto previsto».
Lo stock di debito pubblico ha toccato in luglio l’ennesimo primato di 1.838 miliardi e 296 milioni. Tuttavia, la cifra assoluta del debito in sé significa poco. La stessa Banca d’Italia ricorda che «dal punto di vista dell’analisi economica, è rilevante il rapporto fra debito e Pil». Il valore nominale del debito cresce quasi ogni mese (fanno eccezione giugno e dicembre, grazie agli incassi dell’autotassazione); quel che conta, anche ai fini europei, è il rapporto debito-pil che la Relazione unificata sull’economia e la finanza del Tesoro stima intorno al 118%.
Di fronte a queste cifre, l’opposizione chiede che Giulio Tremonti riferisca in Parlamento sulla situazione dei conti pubblici.

Entro poco più di una settimana, il ministro risponderà presentando la «Decisione di finanza pubblica», il documento che sostituisce il vecchio Dpef. La ex legge Finanziaria, che adesso si chiama «legge di stabilità», sarà varata entro il 15 ottobre.

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