«Ecco lelenco completo degli istituti scolastici, compresi quelli della Liguria, che hanno le aule fuorilegge»: lo pubblica il Codacons, lorganismo di tutela dei consumatori, che svela il documento segreto del ministero dell'Istruzione contenente i nomi degli istituti a rischio da mettere in sicurezza.
A Genova, fra laltro, i riferimenti vanno a: Conservatorio Paganini, Istituto Marsano, Liceo Colombo, Convitto Colombo, Istituto Abba, Comprensivo San Gottardo, Comprensivo Centro Storico, Comprensivo Oregina, Comprensivo Francesco da Paola, Comprensivo Voltri, Liceo da Vinci, Liceo King, Itis Gastaldi-Giorgi, Commerciale Vittorio Emanuele-Ruffini. Citate anche le Scuole medie statali Barrili-Paganini, ex Parini e Merello, Rizzo-Alessi, Cambiaso, Foscolo, Albertani-Ruffini, San Pier dArena, Barabino, Doria-Pascoli, Durazzo. Comprese infine le Direzioni didattiche statali di Bolzaneto, Castelletto, Cornigliano, Maddalena, Lagaccio, Marassi, Nervi, Pegli, Prato, Quarto, Rivarolo, San Francesco dAlbaro, San Giovanni Battista, San Martino dAlbaro, San Teodoro, Sestri, Staglieno, Sturla, Teglia, Terralba, Voltri.
Secondo il Codacons, fra laltro, «il ministero dell'Istruzione è stato finalmente costretto a redigere e pubblicare il Piano nazionale per la messa in sicurezza delle scuole italiane dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto la class action da noi promossa contro le classi pollaio».
Si tratta di un elenco che individua oltre 13.500 istituti scolastici dislocati sul territorio nazionale, le cui aule non possono ospitare un numero eccessivo di studenti rispetto agli spazi del locale. Per essere «aula pollaio» è necessario - spiega il Codacons - che si verifichino queste condizioni:
1) classi formate con più di 25 alunni; 2) classi formate in aule con dimensioni inferiori a 45 metri quadrati netti (48 per le superiori) + 2 metri quadrati netti per ogni persona presente in aula diversa dall'alunno (insegnante di sostegno, esperto esterno, compresenza, eccetera) e con numero di alunni superiori ai 25; 3) classi formate con qualsiasi numero di alunni ai quali non viene garantito l'indice minimo di 1,80 metri quadrati netti pro-capite (materne, elementari e medie) e di 1,96 metri quadrati netti pro-capite per le superiori; 4) classi formate da più di 25 alunni in aule con superficie inferiore ai 45/50 metri quadrati netti.
Ora questi istituti scolastici, il cui elenco è stato pubblicato dal Codacons sul blog www.carlorienzi.it, non possono assolutamente superare il numero di alunni indicato dalla legge pre-riforma Gelmini, e dovranno essere messi in sicurezza al più presto. Non solo: sulla base di questo elenco - sottolinea sempre il Codacons - i precari del settore scuola possono sperare di non essere licenziati a causa dell'aumento di alunni per classe e conseguente contrazione dell'organico, e possono mobilitarsi per ottenere il contratto di lavoro a tempo indeterminato. In tal senso si è espresso anche il Tribunale di Trieste, che ha accolto il ricorso di alcuni insegnanti precari, condannando il ministero dell'Istruzione a ricostruire la carriera dei ricorrenti e corrispondere a tali docenti le differenze retributive maturate per effetto della ritardata assunzione. I precari della scuola possono presentare analogo ricorso, partecipando all'azione collettiva lanciata dal Codacons (per info e istruzioni www.codacons.it).
«Siamo soddisfatti per essere riusciti a costringere il ministero a emanare il Piano di messa in sicurezza delle scuole - afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi - ma non ci piace il fatto che questo piano abbia lunghi tempi di realizzazione (10 anni), e continueremo a lottare perché le scuole dei nostri figli siano sicure e perché sia garantita l'occupazione ai docenti».
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