da Brno
Loris Capirossi sognava di fare la differenza nei primi giri, Valentino Rossi sperava che la gara si decidesse nelle fase finali. Era lunica possibilità per Vale di battere Loris, che prima del via si è avvicinato al rivale della Yamaha e gli ha sussurrato nellorecchio «Andiamo piano». Poi, i due, sono scoppiati a ridere e sono tornati ai propri pensieri: il fenomeno a come fare per arginare lo strapotere di Capirossi e delle sue gomme Bridgestone nelle fasi iniziali, il campione della Ducati a come riuscire a scappare allo spegnersi del semaforo.
«Sabato sera avevo detto ai miei meccanici: al via me ne vado da solo e mi rivedranno al traguardo» rivela Capirossi, dopo aver attuato esattamente la tattica studiata a tavolino. È stato di un altro pianeta Loris, ha stravinto come se corresse in unaltra categoria, con un dominio più da F1 che da MotoGP, solitamente combattuta fino al traguardo. Giù il testone nel cupolino della Desmosedici, gas sempre spalancato con la moto costantemente di traverso, impennate e frenate al limite hanno proiettato Capirossi saldamente al comando e, di fatto, dopo solo due giri non cera più incertezza su chi sarebbe salito sul gradino più alto del podio.
«E pensare che venerdì avrei voluto andarmene a casa, tanto era inguidabile la moto - racconta il trionfatore di Brno -. Ma siamo stati uniti, non ho parole per dire quanto siamo stati bravi a preparare questa gara. Sabato abbiamo stravolto la moto e, solitamente, quando fai un cambiamento del genere torni al box e tiri la moto contro il muro; invece io avevo un sorriso grande come una casa: ho capito che avevamo tutto per vincere».
Mentre Capirossi volava solitario verso il traguardo, Rossi era alle prese con un Daniel Pedrosa particolarmente aggressivo, che ha fatto veramente di tutto per portargli via il secondo posto. Tra il diciottesimo e il diciannovesimo passaggio, i due si sono superati sei volte, rischiando in almeno un paio di occasioni un clamoroso contatto. Poi, Vale ha piegato Daniel e le primi tre posizioni sono rimaste cristallizzate fino alla bandiera a scacchi.
«Partendo dalla pole position - Rossi non riesce a nascondere un pizzico di delusione - il mio obiettivo era vincere. Sinceramente mi aspettavo di avere qualche problema in gara e sapevo che Capirossi avrebbe provato a scappare. Ma speravo che dopo un po avrebbe rallentato, invece non ha mai mollato fino alla fine. A volte, la Ducati ha avuto problemi con le gomme, ma in questa occasione le Bridgestone erano molto competitive, così come la Desmosedici. E poi, a Brno, Loris è sempre stato velocissimo: lo era già quando io ancora guardavo le gare in televisione».
Insomma, in Repubblica Ceca, il «pacchetto» Capirossi-Ducati-Bridgestone è stato imbattibile, ma Loris ci tiene a sottolineare i meriti del pilota. «Non rompetemi le scatole (la sua espressione è in realtà un po più colorita, ndr) con la storia che a Brno le Bridgestone andavano meglio delle Michelin, perché la mia moto era sempre di traverso: a far la differenza è stato Capirossi».
A rendere ancora più esaltante la vittoria di Loris e il secondo posto di Vale, cè la nona posizione del capoclassifica del mondiale Nicky Hayden, sprofondato nelle retrovie dopo una gara piena di difficoltà. Come dire che il mondiale si è riaperto con Pedrosa staccato adesso di 25 lunghezze, Rossi di 38 (erano 51), Melandri di 40 e Capirossi di 50. «Ho recuperato tanti punti su Hayden e Melandri - è lanalisi di Rossi - e quattro su Pedrosa: il distacco è ancora grande ma è diminuito e lasciamo Brno con le idee più chiare».
Forse ce le avrà anche la Ducati, che sta «litigando» con Loris per il rinnovo del contratto, per una questione di soldi. Ma un Capirossi così merita i quattro milioni di euro, o giù di lì, richiesti alla «rossa» dal suo manager Carlo Pernat.
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