(...) organizzato per centrare tutti insieme il progetto di creare in Liguria il Partito del Popolo della Libertà». E così ieri, per sottolineare il clima cordiale della giornata, il ministro ha accolto i suoi ospiti a Villa Ninina, a Gorleri sopra Imperia, in bermuda. Il caffè e soprattutto un estratto di amarene fatto in casa con frutti raccolti dalle sue stesse piante dalla signora Maria Teresa Verda Scajola hanno subito messo deputati, senatori e consiglieri regionali a loro agio. Nel giardino della villa, il futuro del Pdl è stato presto tracciato. Tutti daccordo, tutti presenti. Lunica defezione più che giustificata era quella dellonorevole Gabriella Mondello che partecipa al viaggio dei parlamentari in Terra Santa; la «contestazione» più forte avanzata nei confronti del progetto del partito unico, quella di chi ha chiesto di «spiegare bene ai cittadini il ragionamento che porta alla costituzione del Pdl».
Un «problema» che certo non ha sorpreso Scajola, che infatti aveva già previsto la necessità di non lasciare nulla al caso. Ecco così che a fine ottobre ci sarà a Varazze una convention di tutti gli eletti che hanno aderito al Popolo della Libertà, aperta però ai «contributi della società civile». Allordine del giorno proprio i motivi di crisi che investono la regione. La parola dordine del ministro è infatti quella di decidere a Varazze «un percorso di contrasto forte alla sinistra che governa la Liguria».
Obiettivo 2010, dunque. Ma senza scordare che prima, già nel 2009, ci saranno le Europee. E stavolta ci sarà la possibilità di portare a casa un europarlamentare di centrodestra. Inevitabile attendere soprattutto la decisione romana sulla legge elettorale. Ma se, come sembra, si andrà verso le liste bloccate con sbarramento al 4 per cento, un Pdl compatto può pensare a spedire un ligure a Bruxelles. Nomi, però, nessuno. Come non si è certo parlato di chi, dopo la convention di Varazze e più probabilmente da gennaio, dovrà guidare il nuovo maxigruppo in Regione e negli altri enti locali.
Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro, ora in forza ai «Moderati per il Pdl» si dicono «ben felici di aderire subito nella nuova formazione unitaria». Michele Scandroglio, coordinatore regionale di Forza Italia, gongola a vedere tanta compattezza: «È stata la conferma del buono stato di salute del centrodestra - sottolinea - Motivi di preoccupazione? Quelli relativi allimpegno che dovremo metterci e dei grandi sacrifici che ci attendono per risollevare la nostra regione dallo stato in cui si trova grazie al governo della sinistra». Quasi non crede ai propri occhi Sandro Biasotti, candidato in pectore per la reconquista della Regione: «Devo essere sincero, nella mia pur breve esperienza politica non avevo mai visto tanta unitarietà dintenti - assicura - Il nostro movimento aderisce in pieno. Oltretutto vengono accolte le nostre posizioni anche per quanto riguarda la struttura del partito. I dirigenti verranno nella fase costituente concordati tenendo conto della rappresentatività di ogni forza. In seguito, come vuole lo stesso Silvio Berlusconi, saranno eletti dalla base. Cè il concetto della meritocrazia e questo è importante».
Tutti damore e daccordo? Tutto perfetto? Claudio Scajola qualche rimprovero da fare in realtà lo aveva. E non si è certo dimenticato di dire quello che pensava davanti a tutti i suoi ospiti. Una tirata dorecchie è arrivata per quegli eletti che ultimamente si sono un po «beccati» anche sulle pagine del Giornale e comunque con botte e risposte pubbliche.
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