Cronaca locale

Di tutto, Tattoo Libertà a fior di pelle

Da oggi per tre giorni la convention milanese di settore. Fra work in progress, danze tribali e persino un reality show «a tema»

Se siete appassionati di tatuaggi, pensate di farvene uno o semplicemente siete curiosi e volete saperne di più il Centro Congressi dell'Hotel Quark (via Lampedusa 11/A), a Milano, potrebbe rivelarsi il posto giusto per voi. Da oggi a domenica infatti è in calendario la tredicesima edizione della «Milano Tattoo Convention»: tre giorni a stretto contatto con un centinaio di tatuatori (tra cui anche star internazionali del settore come Marcus Pacheco, il messicano Bood, il giapponese Shige, Mo'o, Robert Hernandez, il nostro Gianmaurizio Fercioni) per osservarne in diretta tecniche e fantasia.
Tuttavia l'idea degli organizzatori è di non limitarsi a una fiera di settore, ma di mostrare il tattoo come fenomeno artistico e culturale. La Convention ospita quindi anche una serie di eventi e mostre. «Amalgamarte» per esempio raccoglie opere disegnate da tatuatori non sulla pelle dei loro clienti, ma su supporti diversi. Non progetti individuali, ma work in progress su cui mettono le mani artisti diversi, in maniera libera e collettiva, ognuno secondo i propri gusti e ispirazioni, con il carboncino, l'olio, l'acquarello o qualsiasi altra tecnica artistica. Tutti insieme, in maniera libera e creativa, per creare quadri collettivi, cui mette mano ogni artista presente, senza soluzione di continuità. Un modo oltrettutto per ricordarci che il tattoo non coinvolge solo la pelle umana, ma può spalmarsi su qualsiasi oggetto, macchine, memorabilia, arredamenti e così via.
All'insegna della fusione creativa e della libertà espressiva è anche la performance delle Soeurs Tribales, un trio di danzatrici italiane (Cinzia Di Cioccio, Grazia Manetti, Valentina Bulzi) che da tempo si dedica alla Tribal Bellydance, nata negli anni Ottanta a San Francisco dalla mescolanza di elementi della danza orientale (turca, egiziana, indiana) e del flamenco. Uno spettacolo da accostare a quello dei danzatori-tatuatori dei Vatea Tahiti (Vatea, nella mitologia polinesiana, è il primo uomo apparso sulla terra e assieme alla prima donna, Papa, avrebbe dato vita alle isole Hawaii), che a loro volta mescolano danze tradizionali hawaiane, samoane, delle isole Tonga e dei maori della Nuova Zelanda.
Trattandosi di una convention ovviamente non possono mancare i momenti di gara e di confronto vero e proprio tra gli artisti presenti: mentre nella Airbrush Competion i migliori aerografisti italiani si sfideranno sul palco tatuando e colorando in diretta i corpi di modelli e modelle e alla fine sarà il pubblico a decretare la performance più creativa, nel caso del Tattoo Contest sfileranno schiene, colori e altre soluzioni creative, anch'esse sottoposte al giudizio degli spettatori.
Ma siccome neanche il tattoo ormai può fare a meno del suo reality show televisivo, la Convention riproporrà le sue puntate di London Ink, reality inglese andato in onda lo scorso settembre e ambientato in una vera sala per tatuaggi della capitale britannica, con protagonisti clienti e tatuatori celebri. La versione californiana dello show (Los Angeles Ink) sarà invece in programmazione su Discovery Real Time dal 19 febbraio.
La Convention è aperta oggi dalle 14 alle 24, domani dalle 12 alle 24 e domenica dalle 12 alle 22, con ingresso a pagamento (un giorno 18 euro, tre giorni 45 euro). Info: 02.8322431, www.

milanotattooconvention.it

Commenti