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Una Tv tutta da spegnere

Finito il primo quadrimestre del campionato, proviamo a dare le pagelle. Semiserie, naturalmente, se non altro per restare in linea con quelle scolastiche. Buon anno comunque a tutti: promossi e rimandati.
PAOLA FERRARI
Conduce con inesauribile verve le rubriche di Raidue riservate alla Champions League. Martedì Champions dura un’ora e mezzo, Un mercoledì da campioni, grazie al cielo, solo cinquanta minuti, anche perché dalla coppia Cucci-Mazzola si passa all’opinionista unico, Marino Bartoletti, che così dimezza le banalità. Se le interminabili interviste dagli spogliatoi fanno cascare le braccia, spesso anticipando involontariamente i risultati delle sfide extraitaliane, gettate sempre in coda, non è certo colpa dell’impeccabile Ferrarina. Una curiosità: è stato il dentista a ordinarle di sorridere a tutta bocca ogni volta che viene inquadrata?
SABRINA GANDOLFI
Logorroica bionda emersa sei mesi fa agli Europei, è la spalla, con licenza di incursione, del Sabato Sprint di Raidue. Cancellata la Serie B, che del resto ha un’utenza di pochi spettatori (non saranno nemmeno dieci milioni), si occupa dei due anticipi di giornata insieme col conduttore ufficiale, Paolo Paganini, emulo di Marzullo nella lunghezza della criniera e, a volte, anche nella profondità delle domande agli ospiti. Operazione nella quale Sabrina è assolutamente imbattibile. Come ben sa Mourinho, che si è sentito intimare: «Mi risponda con un sì o con un no! Come ha giocato l’Inter?».
FRANCO LAURO
È il timoniere dell’antico, ripescato, 90° minuto, in onda su Raidue, ogni domenica pomeriggio un’ora e un quarto dopo la fine delle partite. Elegante e ammodo, con una mano brandisce biro e block notes, con l’altra dà la parola, se così si può chiamare, al sempre più bofonchiante Giampiero Galeazzi e all’immusonito moviolista Carlo Longhi. Non si stanca di ringraziare sorridendo gli inviati sui campi, che hanno eseguito il loro grigio compitino, con tanto di pistolotto finale, fastidiosamente letto davanti alle telecamere. E chiude nella convinzione di aver portato un po’ di sollievo a chi soffre (malati e carcerati). Scordandosi il tormento che procura ai sani e agli onesti.
MONICA VANALI
Altro canale, altra bionda. Appare nel Controcampo di Rete 4, appena concluso il posticipo. Avvicina con aria complice e con la voce impostata nel birignao caro a Eleonora Duse e alle teatranti del primo Novecento, il protagonista della partita, reggendo il microfono con una mano così inanellata da far concorrenza a Mughini e scandendo impeccabilmente le domande, ma senza mai trovarne una decente. Una tiritera utilissima per far riprendere fiato al conduttore Alberto Brandi, che ha urlato a squarciagola i nomi degli illustri ospiti nel parterre. Pazienza se sono sempre gli stessi.
MAGDA GOMES
È la vamp di taglia forte e curve in bella vista di Guida al campionato, edizione domenicale, in onda all’ora di pranzo su Italia 1. Si aggira ancheggiando come un’inoffensiva (coronarie escluse) pantera fra i troppi goliardi in libera uscita, fingendo di divertirsi a facezie da avanspettacolo. Se qualche imitazione è riuscita, la caricatura di Cassano sta diventando indisponente. Il pezzo forte, oltre alle gambe di Alessia Fabiani, è ancora Maurizio Mosca, che, immerso nel pentolone, si lancia in temerarie previsioni di calciomercato. Incredibile che un così sfrontato contaballe non sieda in Parlamento.
ENRICO VARRIALE
Miniconduttore di Stadio Sprint, la rubrica di (inutili) interviste del dopopartita. Inflessione napoletana, faccia tosta ma senza esagerare e piedino girevole, su cui fa perno per dirigere il traffico, davvero caotico, di allenatori che non hanno niente da dire ma vogliono parlare lo stesso. Ammirevole per l’abilità con cui riesce ad ammansire chi è in attesa da un quarto d’ora davanti al monitor e si vede scavalcare da un collega di sangue più blu. Sarà un caso, ma non succede mai che Ancelotti sia preceduto da Allegri, alla faccia dell’ordine alfabetico.
MASSIMO DE LUCA
Guida la trasmissione più vecchia, e barbosa, della tv, con impeccabile aplomb e signorile distacco. Quant’è loffia, lenta, soporifera la gloriosa Domenica Sportiva di Raidue: perché non si fa prestare un po’ di brio da Controcampo? Con il posapiano Collovati e il farraginoso Bagni che riescono ad annacquare perfino l’umorismo di Teo Teocoli. E quando la palla passa alla verbosa Carolina Morace, instancabile pasionaria di tattiche (ma chi se ne frega?), viene una gran voglia di spegnere la tv.
FABIO CARESSA
Niente da dire sul ritmo tambureggiante, sulla perfetta conoscenza della materia e sull’ineccepibile affiatamento con Bergomi, come ben sa chi segue su Sky Sport il posticipo della domenica. Dovrebbe dare lezione di telecronaca a certi parrucconi della Rai che chiamano ancora traversone il cross, alla maniera di Carosio. Ma il ragazzo si sta montando la testa: è appena apparso in veste di (discutibile) intrattenitore in uno show in quattro puntate di Raidue.

E il demenziale prologo della partitissima ha una sola destinazione: la neuro.

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