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Antonella Fiordelisi fuori dal Gf vip per colpa della madre? Il parere della psicologa

Antonella Fiordelisi è stata eleminata dal Grande Fratello vip, ma, a quanto ha dichiarato la stessa ex concorrente, a farla fuori sarebbe stata l'ansia di sua madre. Abbiamo chiesto alla dott.ssa Katia Amorese, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale, quando un genitore diventa limitante, anche in un figlio adulto

Gf vip, Antonella Fiordelisi fuori per colpa della madre? Il parere della psicologa

Mamma, mi hai fatto uscire, grazie”, è stato uno dei primi commenti della concorrente eliminata dal Grande Fratello vip, Antonella Fiordelisi. Sarebbe l'ansia il motivo per cui la mamma della concorrente del Gf vip avrebbe usato il profilo Instagram della figlia, che conta oltre un milione di follower, per chiedere al pubblico di eliminarla dal gioco. Già nelle precedenti puntate dello show di Canale 5 mamma Milva era intervenuta, decidendo di scrivere una lettera aperta nella quale diceva di ritenersi preoccupata della salute di sua figlia. Una vera intrusione a gamba tesa nella vita e nella carriera della giovane Fiordelisi, dunque. Ma non sarebbe la prima volta che la madre della “vippona” interviene. "Nel 2019 mi avevano proposto l’isola dei Famosi e mia mamma per la sua ansia mi disse di non andare e io mi sono fatta condizionare e ho rinunciato. Lei ha quindi fatto un appello che non doveva fare, io volevo arrivare fino in fondo". Queste sono state le parole della ragazza quando, appreso da Alfonso Signorini cosa avesse architettato sua madre per farla uscire dallo show, ha deciso di dissociarsi da quanto accaduto. Quanto abbiamo visto è quel che succede quando un genitore esercita oltremodo i suoi diritti e la sua "protezione" anche verso un figlio ormai adulto? E quali conseguenze questo può avere sul suo sviluppo e quello delle sue relazioni? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Katia Amorese, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale, esperta in dinamiche famigliari, specializzata presso l’accademia di Psicoterapia della famiglia di Roma.

Quando può accadere che ansia e iperprotezione materna diventano più che un limite, un vero e proprio ostacolo alla libertà e all’autonomia dei figli, anche se sono ormai adulti?

"Intanto l'iperprotezione, oggi, non è affatto una prerogativa solo materna. Sempre più spesso nel mio studio incontro coppie fragili, in cui non è scontato che sia la mamma ad avere un atteggiamento genitoriale ansioso. Quando si diventa genitori è importante tener conto fin dalle prime ore di vita che è determinante per un sano sviluppo psicofisico stabilire il giusto equilibrio tra vicinanza e distanza fra il bambino e le figure di riferimento; affinché rispetto alle tappe del suo sviluppo, il bambino, possa sviluppare autonomia, sicurezza e regolazione emotiva che sono il motore per la felicità e il benessere".

Quale è “l’errore”, se così lo possiamo chiamare, quindi, della mamma di questa concorrente?

"In questo caso possiamo vedere come ci siano, nell'intervento della mamma di questa concorrente, tutte le caratteristiche di quelli che vengono definiti madri e padri "elicottero". Sono i genitori ansiosi, ambiziosi, istrionici che poi di fondo sono accomunati dal pessimo rapporto con il concetto di limite".

In questo caso specifico quale è il limite superato dalla mamma della concorrente?

"Per qualsiasi genitore è qualcosa di assolutamente normale e spontaneo rendersi utile quando il proprio figlio è in difficoltà. Attenzione però a non trasformarsi in genitori iperprotettivi. Sono proprio coloro che controllano e si sostituiscono troppo. Il rischio è quello di minare l'autostima dei figli, andando a intaccare la loro capacità di controllo emotivo e comportamentale. Non è mai troppo presto per iniziare a educare gradualmente un figlio all'autonomia e alla capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni. Un figlio autonomo, responsabile, capace di autoregolarsi, sarà nella maggior parte dei casi, un adolescente, e poi un adulto, sicuro di sé anche di fronte alle sfide della vita"

Antonella Fiordelisi ha avuto uno scontro con Orietta Berti "colpevole" di non avere apprezzato il suo percorso all'interno della casa. In questo scontro, in cui la concorrente è sembrata decisamente poco rispettosa anche dell'età e della carriera dell'opinionista, quanto c'è dei frutti che si raccolgono coltivando l'iperprotezione come metodo educativo?

"L'incapacità di gestire un confronto è il risultato di diversi fattori. Sicuramente è determinante quanto fin da piccoli siamo stati allenati a gestire le nostre emozioni, anche quelle spiacevoli, e le frustrazioni. Se questo lavoro viene fatto in modo costruttivo dalle figure educanti dovremmo diventare adulti capaci di gestire un confronto verbale con misura ed autocontrollo, anche se ci troviamo di fronte a una critica".

Orietta Berti ha detto alla concorrente di avere più rispetto per il pubblico e meno arroganza. Cosa pensa di queste dichiarazioni, alla luce di quanto detto fino ad ora su questo "caso"?

"Mostrare rispetto implica la capacità di uscire dall'autoreferenzialità e dal narcisismo e di recuperare quella che dovrebbe essere la naturale predispozione a vivere come "animali sociali", cosa che probabilmente appartiene all'esperienza di vita e di carriera dell'artista Orietta Berti e che spesso manca, invece, ai giovani che si trovano a gestire ondate di successo, forse, inaspettato".

A cosa dobbiamo, secondo lei, questo?

"A un raggiungimento del "successo" veloce, che spesso non passa per la gavetta e quindi per l'impegno, il sacrificio e il merito, e che vede nei social network la sua massima espressione".

Oltre a Fiordelisi, ha visto altre situazioni in tv di giovani con molta visibilità e poca capacità di gestire il successo improvviso o momentaneo?

"La brutta figura di Antonella Fiordelisi non è lontana da quanto vediamo molto spesso in tv, soprattutto quando i protagonisti sono giovani mal-educati-al-successo, e più specificamente alla visibilità".

Tornando ai genitori elicottero, quindi, come possiamo evitare di fare l'errore di farci guidare da ansia e protagonismo nel nostro ruolo genitoriale?

"L'amore non è possesso. I genitori sono prima di tutto educatori, persone che hanno il compito di assistere i loro figli nel difficile e affascinante percorso per diventare adulti autonomi, responsabili, pensanti e quindi felici. Nel caso del Grande Fratello vip la concorrente doveva essere lasciata libera di vivere la sua esperienza anche nella difficoltà. Perché nelle difficoltà cresciamo. Mi preme ricordare che la capacità di autoregolazione emotiva si sviluppa a partire da due anni di vita".

Cosa vuol dire "autoregolazione emotiva"?

"La capacità di saper riconoscere e gestire un'emozione in risposta a un evento. Per un bambino piccolo può essere tollerare il tempo di attesa rispetto alla soddisfazione di un bisogno. Nel caso specifico la concorrente del reality ci mostra come presunti problemi di autoregolazione possono essere correlati a comportamenti disfunzionali come aggressività verbale e atteggiamenti provocatori.

Potendo continuare il suo percorso al Grande Fratello, senza l'interferenza della madre che si presume l'abbia messa fuorigioco, Fiordelisi avrebbe potuto, chissà, mettere in gioco risposte resilienti di fronte allo stress".

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