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Il cortocircuito di sinistra su Miss Italia: svilisce le donne ma le trans fanno la fila per l'iscrizione

Per anni a sinistra hanno massacrato Miss Italia perché distorce il ruolo della donna ma allora perché oggi si stracciano le vesti perché non sono ammesse le transessuali?

Il cortocircuito di sinistra su Miss Italia: svilisce le donne ma le trans fanno la fila per l'iscrizione

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Il cortocircuito di sinistra su Miss Italia: svilisce le donne ma le trans fanno la fila per l'iscrizione

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Miss Italia nella bufera. Strano, non succede mai. Ogni anno, ciclicamente, il concorso di bellezza entra nel mirino del politicamente corretto, che quest'anno compie un capolavoro straordinario smentendo se stesso. Dopo tanti anni il concorso torna in Rai, sua casa per lunghissimo tempo. Già questo contribuisce ad accendere ulteriormente i riflettori sul programma, che Patrizia Mirigliani cura con passione e amore anche in nome di suo padre Enzo, che nel 1959 ha assunto la guida del concorso facendolo crescere e sviluppare. Per tanti anni, i buonisti della domenica e gli integralisti del femminismo hanno chiesto che Miss Italia venisse chiuso perché offende le donne, ne mercifica il corpo, ne sminuisce il ruolo e tante altre belle cose.

Bene, perfetto. Ma ora perché le stesse persone si stracciano le vesti se il concorso non accetta l'iscrizione di donne transessuali? Amici di sinistra, abbiamo un problema. Delle due l'una: o Miss Italia è il male assoluto dell'emancipazione femminile, e allora va chiuso e a nessuna dev'essere permesso iscriversi, oppure non lo è e allora la partecipazione al concorso diventa motivo di emancipazione per le transessuali. Perché qui state creando molta confusione, state attenti. Lo diciamo per voi, che state perdendo l'ultimo barlume di credibilità che vi era rimasto dimostrando di avere poche idee ma ben confuse. Anche perché solo pochi anni fa una delle paladine della sinistra, Selvaggia Lucarelli, sollevò una polemica pruriginosa sulla presunta transessualità di una concorrente. Si rivelò infondata ma venne tirato fuori lo scoop discutibile.

Patrizia Mirigliani, che fino a prova contraria è l'unica ad avere potere decisionale sul concorso, tra l'altro privato, ha detto che solo le donne di nascita possono partecipare a Miss Italia. Una dichiarazione semplice, comprensibile e logica. Niente, gli attivisti con l'asterisco e la schwa ora sbraitano e si sbattono perché no, devono essere accettate anche le donne transessuali. Perché? Per dimostrare che sono migliori delle donne dalla nascita? Per gridare all'omofobia nel caso in cui dovessero essere scartate, come brutalmente fa da sempre il concorso per arrivare a eleggere una sola reginetta? Per avere agevolazioni facendo leva sul fatto che la giuria teme di essere accusata di transfobia e quindi inconsciamente agevolerebbe una concorrente transessuale? Qual è la logica di questo putiferio? Ma soprattutto, Miss Italia svilisce la figura delle donne ma è top per quella delle transessuali? Fateci capire.

E fanno riflettere anche i transessuali uomini nati donna che ora si stanno iscrivendo al concorso.

Da anni la comunità Lgbt lavora all'identità alias per le persone che sono in transito ma ora quella stessa comunità si diverte a usare i nomi di battesimo di donne in transizione, rinnegando il nome da uomo scelto, per perculare Miss Italia? Quindi sono disposti a indossare i costumi da bagno e gli abiti da sera da donna per sfilare durante il concorso? Perché questo prevede la kermesse. O pretendono di cambiare anche queste regole?

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