Emilio Fede, il saluto della politica

Ha raccontato la politica in tutte le sue sfaccettature, accompagnando il passaggio dell'Italia dalla prima alla seconda Repubblica

Emilio Fede, il saluto della politica
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Emilio Fede si è spento a 94 anni nella Residenza San Felice di Segrate, alle porte di Milano, dove era ricoverato ormai da tempo. Nelle ultime ore le sue condizioni si erano fatte più critiche e le prospettive di ripresa non erano buone. Lascia un vuoto nell'informazione italiana, televisiva e non. Ha raccontato l'Italia e le sue sfumature, anche con un pizzico di ironia quando serviva. I suoi fuori onda sono diventati storia, che si tramanda alle nuove generazioni, anche a chi non ha vissuto l'era di Fede alla conduzione e direzione del Tg4.

"Ci ha lasciati Emilio Fede. Verrà ricordato come un grande giornalista, anche nella fase da giovane inviato in Africa. Direttore del Tg1 prima e poi del Tg4. Di lui resteranno le sue iconiche conduzioni, interprete di un nuovo modo di fare informazione, moderna e all’avanguardia. Un uomo buono con il quale spesso mi sono confrontato. Esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace, Emilio", è il ricordo di Antonio Tajani. "Emilio Fede è stato un protagonista indiscusso della tv, della politica e del giornalismo: a tutti i suoi cari vanno il cordoglio e l’abbraccio della Lega", ha dichiarato Matteo Salvini con una nota.

"È con dispiacere che ho appreso la notizia della scomparsa di Emilio Fede, volto storico del giornalismo televisivo che ha accompagnato milioni di italiani per oltre mezzo secolo. Una lunga carriera la sua, iniziata in Rai negli anni Sessanta, proseguita poi da direttore del Tg1 e infine al Tg4. 'Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede', disse una volta: ed è con queste sue parole che lo voglio ricordare. Alle figlie Sveva e Simona e ai suoi cari giungano le condoglianze più sentite, mie personali e del Senato della Repubblica", sono le parole di Ignazio La Russa, presidente del Senato. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il proprio cordoglio "per la scomparsa di Emilio Fede. Giornalista e volto noto del panorama televisivo italiano, è stato a lungo un protagonista dell'informazione. Ai suoi familiari e a tutti i suoi cari esprimo la mia vicinanza".

"Emilio Fede è stato per me non solo un volto storico del giornalismo e della tv, ma anche un amico sincero. Sono vicina alle sue figlie, Sveva e Simona, e a tutti i suoi cari cui mando un abbraccio forte", ha dichiarato Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme istituzionali. "È scomparso Emilio Fede, volto storico del giornalismo e della televisione italiana. Un pensiero alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di dolore", ha scritto sui social il ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli.

"Saluto un amico con il quale abbiamo raccontato fatti con serietà e a volte con ironia. Una lunga storia nell'informazione, attraverso il tempo e gli eventi. Buon viaggio Emilio", è ul sauto di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. "Con Emilio Fede se ne va un protagonista assoluto dell’informazione italiana, un uomo che ha segnato la storia del giornalismo televisivo con professionalità, determinazione e passione. Ricorderemo la sua capacità di raccontare la politica e l’attualità italiana e internazionale con uno stile inconfondibile e con la forza di una presenza sempre attenta al rapporto con i cittadini", sono le parole di Letizia Moratti, presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia ed Europarlamentare del Ppe.

"Se ne è andato Emilio Fede, e tanti - anche solo per ragioni di età - ne ricorderanno solo il crepuscolo professionale e giudiziario. Sarebbe sommamente ingeneroso. Emilio Fede, vent'anni prima di Berlusconi e del Tg4, era già l'anchorman più conosciuto dei tg italiani", è l'omaggio di Enrico Mentana per il giornalista scomparso. La Rai "ricorda con commozione Emilio Fede. Figura di spicco dei primi anni di attività del Servizio Pubblico, Fede era entrato in Rai nel 1958 come conduttore a contratto, e in seguito fu inviato speciale in Africa per otto anni.

Da conduttore del TG1, andò in onda nella prima edizione a colori, il 28 febbraio del 1977. Del telegiornale della rete ammiraglia fu direttore per due anni, quindi vicedirettore fino al termine del suo rapporto con l'azienda nel 1987".

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