
La realtà dei fatti è questa: dopo 735 giorni di guerra c’è uno spiraglio di pace a Gaza. Con la ratifica nella notte dell'accordo da parte del governo israeliano è entrato in vigore il cessate il fuoco nella Striscia, così come prevede il documento siglato in Egitto ieri mattina. Per il professore Alessandro Orsini, però, tutto questo “era un gioco da ragazzi”. O meglio, “fare la pace per Donald Trump era un gioco da ragazzi”.
Interpellato da Dritto e Rovescio, la trasmissione di approfondimento politico condotta da Paolo Del Debbio ogni giovedì sera su Rete 4, il sociologo tratta con sufficienza l’accordo raggiunto e, soprattutto, accusa il presidente degli Stati Uniti d’America di essere arrivato troppo tardi. "Trump viene magnificato ma, a mio giudizio, in maniera errata perché fermare questa guerra era un gioco da ragazzi!", osserva senza timore di smentita. Le facce degli altri ospiti in studio sono sconvolte. La tregua è tutta da confermare e tutelare, ma addossare le colpe a Trump o a chi festeggia forse è troppo.
Intanto la pace sembra reggere. La tregua sarà monitorata da una task force congiunta con 200 soldati Usa e militari da Egitto, Qatar, Turchia e forse Emirati. L'Idf si ritirerà fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo entro 24 ore, al termine delle quali Hamas dovrà rilasciare tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore.
La prima fase dell'intesa prevede dunque "lunedì o martedì" la liberazione dei 20 ostaggi vivi in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi. Trump esulta: "Abbiamo fermato la guerra, sarà una pace duratura". E sull'ipotesi due Stati dice: "Mi atterrò a ciò che concordano".