Quindi, Sanremo...

Al Festival spunta un mistero, Ferragni se la fa sotto e Zelensky: quindi, Sanremo...

Quindi, oggi...: niente video del presidente ucraino, l'ironia di Casini e Chiara Ferragni

Al Festival spunta un mistero, Ferragni se la fa sotto e Zelensky: quindi, Sanremo...

- Chiara Ferragni e Fedez ci fanno sapere di abitare in due case separate per prepararsi al Festival di Sanremo. Certo, perché immagino che la villa vista mare con piscina a sfioro della imprenditrice digitale non aveva un paio di stanze per dividersi gli spazi. Servivano proprio due case. Pensa tu che cretino io che lavoro alla scrivania in camera da letto.

- Al Festival di Sanremo Zelensky non ci sarà. Non sarà presente fisicamente, ma nemmeno in video. Alla fine per chissà quale motivo il presidente ucraino invierà una lettera a Amadeus e il presentatore la leggerà in diretta. Mi sembra una soluzione di rimedio, che funziona male. Sia dal punto di vista mediatico che televisivo. Dieci punti in meno per la Rai.

- Adesso però bisogna capire cosa c’è dietro questa scelta. Sa decisamente di mistero. Per quanto Amadeus e Coletta assicurino che la scelta è stata fatta da Kiev, pare strano che dopo settimane a parlare del video (come peraltro già successo ai Grammy e ad altri festival) si sia arrivati improvvisamente a questo compromesso. Si chiedono Lupi e Della Vedova: non è che siamo di fronte a un clamoroso dietrofront di viale Mazzini? Ah, saperlo…

- La Rai, va detto, assicura di no. "Non corrisponde al vero che la Rai si è rifiutata di mandare in onda un video di Zelensky. Al contrario, la Rai si è sempre dichiarata disponibile a raccogliere un intervento in forma video o audio”, fanno sapere. Piuttosto "è stato l'ambasciatore dell'Ucraina a Roma ad avanzare la richiesta di far leggere un testo scritto". Però pure un democristiano come Pierferdinando Casini si prende la briga spernacchiare l'azienda: "A seguito della singolare decisione di leggere a Sanremo un messaggio di Zelensky, ma di non accettare un suo video messaggio, la Rai è riuscita nella singolare impresa di essere ridicolizzata anche dalla portavoce del ministero degli Affari esteri russo”. Dieci e lode per Pierfy.

- Coletta: “Questo è un Festival di Sanremo che parla a tutti: sarà un'edizione con una lettura del presente molto importante”. Ed è proprio quello che ci preoccupa: durerà all’infinito ogni sera e sarà tremendamente politicamente corretto. Ce lo sentiamo.

- Non mi è molto piaciuta l’uscita di Amadeus sulla deputata di Fdi che aveva criticato Rosa Chemical e la sua volontà di portare sesso, poligamia e Only Fans sul palco dell’Ariston. “Sicuramente poi il pezzo di Rosa Chemical diventerà il preferito dei suoi figli e lo canterà anche lei". Mi sembra uno scivolone per un gentleman solitamente attento a non scontentare nessuno.

- Pare che Chiara Ferragni farà un monologo di dieci minuti (dio ce ne scampi!) in cui leggerà una lettera a sé stessa. Magari sarà spettacolare eh, però mi domando: per quale motivo dovrebbe interessarci una lettera autobiografica su haters e ruolo di mamma super esposta? Speriamo che i fatti smentiscano le indiscrezioni.

- Mosca ironizza sull'annuncio che il presidente ucraino non interverrà suo palco con un videomessaggio. “Peccato, poteva vincere questo concorso musicale con un rap?", ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, commentando la notizia. Cattivella, ma simpatica.

- Pare che Chiara Ferragni si stia cagando sotto (parole del marito). Il problema non è farsela addosso prima, il problema è se - come nel caso di Diletta Leotta - a far "cagare" (scusate il francesismo) è quello che dici. Auguroni.

- Meravigliosa intervista a Rosanna Fratello, che svela il giochetto del Festival cui le case discografiche si piegano e piegano i loro artisti. “Le polemiche intorno al Festival di Sanremo ci sono sempre state. A Sanremo bisogna fare rumore. Quando c'ero io i discografici mi dissero di svenire, di inventare qualcosa per far parlare". Capito?

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