I collettivi rossi bruciano l'immagine di Meloni: "Un gesto simbolico"

Incalzato da Rete4, il giovane del collettivo rosso giustifica il gesto e rincara la dose: "Questo è un punto di partenza"

I collettivi rossi bruciano l'immagine di Meloni: "Un gesto simbolico"
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I collettivi rossi tornano all’attacco dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. E se di solito gli attacchi verbali sono aspri, questa volta si è passati ai fatti. Un’immagine della presidente del Consiglio è stata bruciata dagli antagonisti e da alcuni collettivi di sinistra. L’ennesimo episodio di violenza che farebbe perfino ridere se non fosse razionalmente e politicamente giustificato dai protagonisti del gesto. Incalzato dal programma Dritto e Rovescio, uno dei giovani esponenti del collettivo rosso giustifica questa azione bollandola solo come “gesto simbolico”.

Ma non basta. Prima definisce fascista e autoritario il governo e poi, a stretto giro, giustifica anche queste accuse: “Lo abbiamo visto quanto è autoritario questo governo con il decreto sicurezza e con tutte le politiche che sta adottando”, dice il ragazzo interrogato dall’inviato del programma di approfondimento politico condotto da Paolo Del Debbio. Poi si passa addirittura alle minacce velate: “Questo - sostiene – non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”. Insomma, al peggio non c’è mai fine.

Infatti, poco dopo, arriva un’altra giustificazione di uns ragazza del collettivo. "Perché ci scandalizza tanto l'immagine della Presidente del Consiglio a fuoco e non ci scandalizzano le immagini delle case dei palestinesi a fuoco?", chiede la giovane agli ospiti in studio.

La replica del conduttore è puntuale: “A me scandalizzano più i bambini che muoiono di fame a Gaza, sia chiaro, però lo dico da settimane, su questo non ho dubbi”. L’ennesima dimostrazione di come, in realtà, la sinistra provi ad accusare il governo di non avere compassione. Una mossa politica che sta dando i suoi frutti nelle piazze ma non alle urne.

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