
Si dice spesso che biosogna guardare la sostanza e non la forma ma, soprattutto in tv, la forma è la sostanza. Ed è per questo che la sfuriata di Enzo Iacchetti da Bianca Berlinguer a È sempre Cartabianca stride. Iacchetti è un esperto di lungo corso, uno dei senatori della televisione pubblica nel nostro Paese: ha intrattenuto per decenni il pubblico di Canale5 dietro il bancone di Striscia la notizia, ha fatto serie tv e ha nel curriculum un numero tale di conduzioni e presenze televisive che quanto visto su Rete4 non sembra in linea con quello che finora ha fatto conoscere al pubblico.
Perché il problema è sempre lì: la forma. Che entrasse in contrasto con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, era prevedibile, perché altrimenti non sarebbero stati chiamati a un confronto, ovviamente. "Pezzo di me**a, stro***, io vengo e ti prendo a pugni" non è sicuramente una frase che ci si aspetterebbe di sentire da Iacchetti nei confronti di un interlocutore che, per quanto a lui potesse apparire provocatorio, non stava in quel momento alzando il tono dello scontro. Quella minaccia, che appare perfino ridicola a fronte dei numerosi "me ne vado" detti da Iacchetti e non rispettati, è quanto di peggio possa essere detto in televisione, benché a tarda ora. Perché è la dimostrazione lampante che quando terminano gli argomenti avanza la violenza, anche se solo delle parole. Anche negare un contraddittorio è un comportamento contrario a qualunque regola etica, anche alla democrazia, eppure Iacchetti ha chiesto anche quello. "Non parlo con un contraddittorio, in questa guerra non c'è un contraddittorio perché c'è un solo esercito", ha detto il conduttore, dimenticandosi di Hamas e dei video da loro stessi pubblicati.
Dopo quella sfuriata, Iacchetti si è lamentato che "non c'è stato un politico di sinistra che mi abbia dato la sua solidarietà".
E non si capisce perché avrebbe dovuto, a fronte di una discussione che, evidentemente, il conduttore è riuscito a gestire da solo. Non c'è stata alcuna aggressione che avrebbe meritato solidarietà dalla sinistra ma una discussione tra due parti opposte. Che è la democrazia.