"Non tollero i suoi toni". L'ultimo attacco di Augias a Meloni

L’ultima ospitata di Corrado Augias da Giovanni Floris è un comizio anti-Meloni: un mix di attacchi politici e insulti personali

"Non tollero i suoi toni". L'ultimo attacco di Augias a Meloni
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Dalla comunicazione adottata da Palazzo Chigi fino alla morte di Charlie Kirk, l’attivista trentunenne freddato sul palco, passando per Gaza e le manifestazioni proPal di lunedì che hanno messo a ferro e fuoco le pricipali città italiane. Tutti gli argomenti sono adatti per attaccare senza se e senza ma il governo guidato dalla coalizione di centrodestra. L’ultima ospitata di Corrado Augias da Giovanni Floris è un comizio anti-Meloni. Un mix di attacchi politici e insulti personali con pochissimi precedenti.

Incalzato nel merito da Di Martedì, il programma di approfondimento politico condotto da Floris su La7 in prima serata, il giornalista caro alla sinistra nostrana mette nel mirino perfino lo stile comunicativo della leader di Fratelli d’Italia. "Io sono una persona moderata, non tollero questi toni gridati, insofferenti, un perenne comizio. Un capo del governo non può fare ogni giorno il comizio", esordisce. Insomma, per Augias addirittura la voce della Meloni è intollerabile.

Ma l’invettiva è appena iniziata. Dalla comunicazione si passa alla politica estera e la musica non cambia. "Meloni ha detto che è indignata per gli incidenti di Milano, e ha ragione, indignano anche me, però non ha mai detto che si indigna per i bombardamenti sulla popolazione civile a Gaza", spiega Augias azzardando un paragone quantomeno stravagante. Ma per attaccare l’esecutivo questo e altro.

Per ultimo la morte di Kirk, il giovane conservatore ucciso per le sue idee.

"La destra manca di figure di riferimento, un po' come è stato Che Guevara per la sinistra. Adesso hanno scoperto Charlie Kirk dopo l'omicidio, esecrabile che sia chiaro. Ora ne fanno il loro simbolo", dice Augias confortato dagli applausi che arriva dallo studio.

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