Scripta manent

Quelle "punte" di timidezza compensate dal perfezionismo: chi era Costanzo

L'analisi grafologica del giornalista da poco scomparso. "Andava alla radice delle cose pagando, se necessario, in prima persona"

Quelle "punte" di timidezza compensate dal perfezionismo: chi era Costanzo

Prima di descrivere la personalità di Maurizio Costanzo, un ricordo speciale che ho di lui. Mi invitò alla sua trasmissione per parlare di scritture, scarabocchi e simboli nell’adulto. Prima d’iniziare la trasmissione m’invitò nel suo camerino e mi sottopose la sua grafia dicendo “è solo per pura curiosità!” Tuttavia, la scrittura e la firma (clicca qui) fecero emergere alcune caratteristiche del suo “territorio inconscio”, poco visibili, ma sempre presenti. Constatando la bontà delle mie interpretazioni, mi chiamò altre volte, per parlare dello scarabocchio dell’adulto e dei disegni. Come si può dimenticare una simile persona che sapeva tirar fuori da ogni personaggio il meglio, dando a tutti il giusto valore? Osservando la grafia e la firma di Costanzo emerge una personalità basata su una dinamica introversiva, con punte di timidezza che sono state nel tempo compensate da note di perfezionismo che hanno dato luogo a somatizzazioni.

Il pensiero appare ricco e fervido; la curiosità intellettiva gli permetteva di essere innovativo e insieme profondo. Egli amava, infatti, andare alla radice delle cose pagando, se necessario, in prima persona, cosa peraltro tipica dei perfezionisti. Le capacità elaborative, l'introspezione e la profondità mentale gli hanno permesso di gestire con abilità e astuzia i rapporti risolvendo brillantemente situazioni anche complesse e riuscendo così a restare sempre a galla, anche perché non amava perdere.
L'impazienza e l'autocontrollo costanti provocano in lui dell'ansia che veniva poi proiettata e apparentemente risolta nella sua dolce e placida mole.

L’acutezza di pensiero, inoltre, gli permetteva di captare gli intenti altrui, sia positivi che negativi, agendo di conseguenza.

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