Genova - Sarebbe stato un raptus legato alla
depressione post partum all’origine del gesto di Sabrina Ricci,
che dopo aver strangolato il figlio di appena 19 giorni, si è
tolta la vita impiccandosi alla spalliera del letto nel suo
appartamento, in un seminterrato di una palazzina di corso
Martinetti, nel ponente di Genova. È quanto ipotizza il pm
Vittorio Ranieri Miniati che si occupa del caso.
Il padre non aveva riconosciuto il piccolo Il disagio di Sabrina sarebbe derivato anche dal fatto che il
bimbo era nato da una relazione sentimentale con un uomo sposato
e con figli, di origine siciliana, di una decina di anni più
grande di lei.
Secondo quanto si è appreso, anche se l’uomo non aveva
riconosciuto il piccolo, non avrebbe fatto mancare il suo
sostegno alla donna. Il padre del bimbo viene ascoltato in
queste ore in questura, per completare il quadro del contesto in
cui è maturato il gesto della donna.
Disagio e degrado Dagli elementi raccolti emerge una situazione di disagio,
dovuta anche al fatto che Sabrina Ricci era disoccupata.
Uccide il figlio di due settimane e poi si impicca
Tragedia familiare nel capoluogo ligure, una donna ha strangolato con il cavo di un caricatore per cellulare il proprio figlio di appena due settimane e poi si è tolta la vita. All'origine del disagio della donna, probabilmente, il mancato riconoscimento del padre del bambino che aveva un'altra famiglia
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