Lo uccidono come un boss

da Giugliano (Napoli)

L’hanno ucciso come un boss: agguato tra la folla, sei colpi di pistola, poi la fuga in motocicletta. È morto così, Giuliano Iacoviello Panico, diciassette anni appena, incensurato, appartenente a una famiglia di operai. È successo due sere fa sulle scale della chiesa di San Marco, in piazza Camposcino, nel centro di Giugliano, uno dei comuni a più alto rischio malavitoso del napoletano. Panico è stato colpito prima da una pallottola al volto, poi al collo e al cuore. La spedizione punitiva si è svolta in mezzo a centinaia di ragazzi che, due sere fa, approfittando del bel tempo, si erano riuniti a chiacchierare.
Per i carabinieri l’esecuzione di questo ragazzo è un giallo. O quasi.

Esclusi, per adesso, l’errore di persona, la tentata rapina o l'agguato di camorra, gli investigatori stanno battendo la pista di un presunto regolamento di conti tra le gang di rapinatori del giuglianese. La vittima, infatti, anche se incensurata, secondo fonti investigative, negli ultimi tempi frequentava l’ambiente dei rapinatori di «piccolo calibro». Ed è in questa direzione che i carabinieri indagano.

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