Uccisa dal compagno perché non paga la sua parte di mutuo

Un mutuo per la casa troppo gravoso per un operaio e per una vedova con due bambine piccole che viveva con la pensione di reversibilità del marito: sarebbe questa la causa che ieri ha scatenato la furia omicida del suo compagno trentenne marocchino che l’ha uccisa con otto coltellate. La coppia avrebbe dovuto presto sposarsi. È successo a Verona, Borgo Venezia, al civico 7 di via Vallerini, davanti alla palazzina nella quale si trova l’appartamento che i due, entrambi musulmani, si erano cointestati con l’intesa che avrebbero equamente contribuito a pagarlo. In tutto, un mutuo da 140mila euro, trentennale, con una rata da 740 euro mensili. Sul campanello, i due cognomi: Ennaji-Agbi.

Ma per Abderrahmane Ennaji, 30 anni, operaio in una cava del veronese da diversi anni in Italia, e per la sua fidanzata, Bouchra Agbi, 30 anni, originaria della città di Casablanca, il cui marito è morto qualche anno fa in un incidente il passo era stato più lungo della gamba. La donna, in particolare, non arriva a contribuire con la cifra pattuita. Ieri avevano preso l’autobus da Lavagno (Verona) dove risiedevano e si erano diretti alla nuova casa e qui è scoppiata la tragica lite.

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