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Uccise 40 persone: 41 bis annullato a Ganci

I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma hanno annullato il carcere duro al boss stragista Mimmo Ganci di Palermo. E' detenuto a Rebibbia per scontare condanne all’ergastolo. Tra queste anche la strage di Capaci

Uccise 40 persone: 41 bis annullato a Ganci

Roma - I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma hanno annullato il 41/bis, il carcere duro, al boss stragista Mimmo Ganci di Palermo. Il mafioso è detenuto nel carcere di Rebibbia perché deve scontare condanne all’ergastolo, molte delle quali definitive, in particolare per le stragi e alcuni delitti eccellenti compiuti in Sicilia. Ganci è accusato di oltre 40 delitti. I difensori del killer nei mesi scorsi avevano chiesto al tribunale di sorveglianza l’annullamento del carcere duro che è poi stato accolto dal tribunale.

Uno dei più pericolosi sicari di Cosa nostra Il mafioso Domenico Ganci, detto Mimmo, accusato di essere uno dei più pericolosi sicari di Cosa nostra, è figlio del capomandamento della Noce, Raffaele Ganci, stretto alleato di Totò Riina. Ganci è detenuto dal giugno 1993 ed è stato condannato per la strage di Capaci del 1992. Il sicario ha trascorso dopo tanti anni di carcere il capodanno da detenuto "normale", senza il 41 bis, il carcere duro previsto ai boss mafiosi. I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma hanno infatti annullato il provvedimento il 30 dicembre scorso, ma la notizia, confermata all’ANSA, è stata appresa solo oggi. 

L'Antimafia: "Assurdo e scandaloso" "Bisogna sottrarre ai Magistrati di sorveglianza la competenza a valutare la revoca del regime carcerario previsto dall’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario - ha commentato Salvino Caputo, componente della commissione regionale siciliana antimafia - e affidarlo ad un Ufficio centrale unico che a livello nazionale valuti la concessione o la revoca del 41 bis. Troppa discrezionalità in capo ai singoli Uffici giudiziari di tutta Italia". "Mente in Sicilia - ha dichiarato Caputo - la mafia si sta riorganizzando e tra i boss latitanti come Mimmo Raccuglia e Messina Denaro scoppia un forte contrasto per il controllo del territorio, un boss del calibro di Mimmo Ganci, condannato all’ergastolo per stragi e ritenuto responsabile di ben 40 omicidi, molti dei quali eccellenti, viene considerato da un Tribunale della Repubblica non più pericoloso e quindi non più sottoposto al regime restrittivo del 41 bis. È assurdo ed è scandaloso. Bisogna porre subito un freno a questa totale discrezionalità affidata ai Magistrati dei singoli uffici di sorveglianza , dove basta una semplice relazione favorevole da parte dei servizi sociali o del carcere per ottenere la possibilità di potere avere contatti con l’esterno privi dei rigorosi controlli del 41 bis.

Ho chiesto - ha concluso Caputo - al Ministro per la Giustizia Angelino Alfano di prevedere una riforma dei criteri per l’esame delle istanze di revoca del 41 bis".

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