Uccise il figlio con la mannaia Rimarrà 20 anni in manicomio

È stato dichiarato non imputabile per l'omicidio del figlio perché incapace di intendere e volere ma anche «socialmente pericoloso» e per questo nei suoi confronti è stata disposta la permanenza in ospedale psichiatrico giudiziario per 20 anni. Giuseppe Ciurkovich, 51 anni, il 29 agosto scorso aveva sorpreso nel sonno il figlio Juri, 19 anni, colpendolo ripetutamente alla testa e finendolo sulla porta di casa, dopo che il ragazzo aveva tentato una fuga, soffocandolo infine con un cuscino. Una tragedia consumata nell’abitazione in via Morgantini.
Ieri, il giudice per le udienze preliminari Andrea Pellegrino ha disposto l’ospedale psichiatrico giudiziario per Ciurkovich ricoverato dopo l’omicidio in una struttura sanitaria. L’uomo era da tempo affetto da gravi problemi psichiatrici e in cura con psicofarmaci.
L’assassino era da mesi separato dalla moglie, e il figlio Juri aveva deciso di vivere con lui proprio per prendersene cura. Quel giorno, però, la madre aveva deciso di andare a trovarli. E, al momento dell’aggressione, si trovava sulle scale dello stabile di via Morgantini. Fu proprio lei, infatti, a scoprire il cadavere del figlio, riverso a terra. La prima segnalazione alla polizia, invece, era arrivata da una vicina di casa che - spaventata dalle urla arrivate dall’appartamento - aveva allertato il 113.


Le volanti erano arrivata quasi subito, ma Juri era ormai privo di vita in un lago di sangue. Il padre del ragazzo, Giuseppe, venne immediatamente fermato dalle forze dell’ordine. E successivamente trasferito al Niguarda.

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