Politica

Ucciso in casa l’ex questore di Genova

Nel 1967 lavorava a Sanremo. Fu il primo a entrare nella camera del cantautore. Fu per più di 30 anni uno dei capi operativi di Gladio

Federico De Rossi

da Andora (Savona)

L’ha trovato morto il figlio Carlo, ieri mattina alle 9, nella camera da letto dell’elegante appartamento del complesso turistico Hotel Residence di Andora, nel Savonese: Arrigo Molinari, 73 anni, ex questore, che dopo la pensione aveva ripreso la professione di avvocato, era riverso sul pavimento in un lago di sangue. Sul cadavere, due profonde ferite, al collo e all’addome, entrambe molto probabilmente mortali. Come se l’assassino avesse voluto infierire su quell’uomo anziano, ma ancora prestante. Oscure, in un primo tempo, le cause del delitto e ignoti l’autore o gli autori: si è pensato a ladri scoperti sul fatto, che avrebbero reagito alla difesa dell’ex dirigente di polizia. La stessa figura dell’ucciso - che nel corso della carriera si era occupato di numerose inchieste delicate, era stato iscritto alla P2, stava conducendo varie cause contro banche e banchieri - poteva portare a esplorare diverse piste. Poi, le indagini hanno imboccato una strada più precisa. E nel pomeriggio è stato interrogato per ore quello che è parso subito un indiziato non secondario: si tratta di Luigi Verri, aiuto cuoco di Toirano. Trasferito nella caserma dei carabinieri di Alassio, Verri, assistito dall’avvocato Fabrizio Vincenzi, si è autodenunciato per furto. L’avrebbe fatto per scagionarsi dall'accusa di omicidio.
L'uomo, che è ferito a una mano, ha ammesso di essersi recato a casa dell'ex questore la notte scorsa, tra le 23.30 e mezzanotte, per derubarlo. Ma una volta entrato avrebbe trovato Molinari già morto sul pavimento della camera da letto «e nell'appartamento c'era la televisione accesa». Preso dal panico, si sarebbe subito dopo allontanato lasciando una serie di tracce di sangue perché nel rompere il vetro della porta-finestra per entrare nell' abitazione si era ferito a una mano. Secondo quanto riferito dal legale, Verri si è reso conto in giornata di poter essere sospettato d’omicidio, e allora, dopo un incontro con l’avvocato Vincenzi, ha deciso di costituirsi. In serata l’uomo è stato fermato. «Riteniamo che il movente del delitto sia la rapina» confermano gli inquirenti. È questa è anche l'ipotesi per cui propende il procuratore capo di Savona Vincenzo Scolastico, che si sta occupando delle indagini. Un’ipotesi confermata anche dal figlio della vittima: «Credo sia stato un tentativo di rapina. Non penso che l'omicidio sia riconducibile alla sua attività. Negli ultimi 15 giorni mio padre aveva subito due furti. Ero stato io a rivolgermi ai carabinieri di Andora per la denuncia. In questi due episodi erano stati portati via denaro contante e alcuni assegni». Proprio a seguito di questi furti, Carlo Molinari aveva deciso di dormire nel complesso turistico e anche l'altra sera, dopo aver salutato il padre intorno alle 22.

30, era salito al secondo piano dove ha trascorso la notte.

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