Ucciso dai suoi datori di lavoro per intascare la polizza sulla vita

Vittima un romeno trovato morto in auto: gli assassini volevano far credere a un suicidio

da Verona

Un omicidio pianificato da un anno. Per intascare la polizza sulla vita della loro vittima. Tancredi Valerio Volpe e Caterina Nervo, sono stati arrestati l’altra sera con l’accusa di aver ucciso Adrian Kosmin, camionista romeno che da due anni lavorava in nero per la loro ditta di trasporti, a Vigasio (Verona). Un’azienda, quella della coppia - ora accusata di omicidio volontario premedidato - che negli ultimi tempi era in cattive condizioni economiche.
Quando Kosmin era stato trovato venerdì notte carbonizzato nella sua Rover 25, le cinture di sicurezza allacciate, si era pensato in un primo tempo ad un suicidio. Ma determinante per risolvere il caso è stata la testimonianza del genitori della vittima. «L’autotrasportatore trovato carbonizzato nella sua auto - spiega il colonnello Claudio Cogliano, comandante provinciale dei carabinieri di Verona - aveva raccontato ai genitori, che vivono a Ladispoli (Roma), le proposte ricevute dai suoi datori di lavoro. In cambio dell’assunzione in regola chiedevano che stipulasse una polizza sulla vita, beneficiario il titolare della ditta di autotrasporti». Già allora, secondo gli investigatori, i due datori di lavoro avevano prospettato a Kosmin di «sparire in qualche modo per poi intascare l’assicurazione e dividere a metà il premio». Volpe, davanti ai carabinieri della compagnia di Caprino Veronese, ha ammesso l’esistenza di una polizza stipulata soltanto un mese fa: «È stata accesa presso un’agenzia di Isola della Scala - aggiunge Cogliano - beneficiaria Caterina Volpe e prevedeva il pagamento di 900mila euro, il premio semestrale da versare era di 644 euro». La donna nella serata di ieri è stata portata al comando dell’Arma a Caprino e davanti al pm Giulia Labia ha raccontato tutto. Ora si trova agli arresti domiciliari (concessi perché ha un figlio piccolo da accudire) mentre il suo compagno è in carcere a Montorio (Verona).
La sera del 7 giugno Adrian Kosmin era stato invitato dalla coppia a casa, a Vigasio, con la promessa del pagamento di un arretrato di 600 euro. Il romeno è stato invece narcotizzato con una potente dose di sonnifero, forse letale, e poi caricato sulla sua auto da Volpe che, seguito dalla compagna con una Bmw, si è recato a Cavaion nelle vicinanze del casello di Affi, accanto all’A22. Durante la perquisizione nella casa della coppia sono stati stata trovati la scatola con le pastiglie di sonnifero, acquistato a Bitonto (Bari) paese d’origine di Volpe, e una tazzina ancora sporca. Quando l’auto ha preso fuoco Adrian Kosmin era già morto o completamente privo di sensi; per questo nei suoi polmoni non sarebbero state trovate tracce di fumo.

Il giovane era l’unico dipendente, anche se non in regola, della ditta. I carabinieri di Caprino, che hanno condotto le indagini, hanno scoperto l’esistenza di altre due polizze vita intestate ad un ex socio della ditta e a un ex dipendente, romeno come la vittima.

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