da Roma
«Voglio il congresso subito». Pier Ferdinando Casini gioca danticipo per stoppare i malumori che serpeggiano tra i dirigenti del suo partito. Ospite in tv a «Che tempo che fa», il leader dellUdc, alla domanda sul che fare con i suoi parlamentari che non condividono la linea politica, replica: «Se qualcuno vuole fare dellUdc una succursale di Berlusconi, io ho il dovere di difendere lautonomia del partito». E dunque un congresso subito, la difesa della sua posizione, un messaggio a Berlusconi su leadership e sondaggi («me ne frego della leadership, tanto si vota tra qualche anno e se Berlusconi ci dà al 4% spero che riusciremo a prendere il 20%») e una risposta a Gianfranco Fini che laveva criticato («Casini pensa solo allinteresse del suo partito»): «Prima di tutto penso allinteresse dellItalia - dice Casini -. Io dico a Fini che se si continua così le cose non miglioreranno, si passerà da una delusione allaltra. Se continuiamo a pensare solo agli interessi della coalizione non parliamo più con lItalia». Casini ribadisce ancora di non voler cambiare campo da gioco, perché «esiste un vincolo di lealtà con gli elettori» , boccia le formule del «Grande Centro e Piccolo Centro, definizioni che non hanno senso», ma proprio al centro si muovono dintesa alcuni suoi ex compagni davventura, come Marco Follini e Clemente Mastella. Il leader di Ceppaloni conferma il patto con Follini per realizzare non solo alle europee «ma già alle elezioni amministrative del prossimo anno, ovunque sarà possibile, condizioni di vita politica in comune».
Un azzardo? Interrogativo legittimo, poiché lex segretario dellUdc non è che abbia trascinato con sé grandi masse. Mastella però è ottimista, risponde che «se tutto questo trova riferimento nellopinione pubblica, evidentemente non sarà un azzardo ma sarà una cosa di grande serietà». Ci crede: «La costruzione di un centro con Follini è una prospettiva seria e reale».
Così convinto e fiducioso, da lanciare un guanto di sfida allex presidente della Camera: «Casini dà ancora lidea di una persona che marcia segnando il passo, dà lidea del movimento ma in realtà rimane nello stesso punto di prima. Se uno dice allaltro di fare un passo indietro, francamente non si va da nessuna parte». E quel che va realizzato è «un centro che non sia disperso, vagante, e che non sia al seguito e traino di altre forze politiche». Fate anche voi come Casini, non volete scommettere su Mastella? Il Guardasigilli e segretario dellUdeur avverte: «Ci sono tanti amici della Margherita che la pensano come me e Marco, e guardano con interesse alla nostra iniziativa. Non solo dalla Margherita, eh... anche da Forza Italia».
Udc, Casini chiede la conta contro Berlusconi
Il segretario propone il congresso subito: «Difendo lautonomia del partito, non siamo una filiale del Cavaliere»
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