Udc, la grande fuga I consiglieri uscenti appoggiano Vinai

(...) campo di Vinai ci ha dato entusiasmo: ha provate competenze e soprattutto rappresenta al meglio le nostre idee. Così abbiamo deciso di aderire a Liguria Moderata e cercare di dare un nostro contributo al cambiamento della città».
Una scelta che ha scatenato la reazione del coordinatore cittadino Udc che ha annunciato l’immediata espulsione dei tre dal partito e ha attaccato Pierluigi Vinai che, nella sua corsa a sindaco, potrebbe essere appoggiato anche dalla Democrazia Cristiana che può vantare - come l’Udc, che però a questo giro ha rinunciato al simbolo per correre con la lista civica a sostegno di Enrico Musso - il glorioso scudocrociato: «Ho saputo che Vinai vuole presentare un’altra pseudo-lista della Dc - ha detto Tovo -. Mi sembra che sia preoccupato di ottenere consensi in qualunque modo, soprattutto mostrando simboli invece che parlando di contenuti. Questa modo di fare politica è vecchio, non ci piace». Accuse a cui replica Andrea Cambiaso, presidente di Liguria Moderata che parla di Udc «rosicona» e accoglie con soddisfazione Luca Mazzolino e Martina Garri che correranno per il movimento arancione in consiglio comunale, e Simone Femia che invece sarà il capolista per il Municipio Valpolcevera: «La scelta di questi tre ragazzi è coraggiosa, dimostrano di essersi messi in gioco per una politica pulita Siamo felici di averli nel nostro progetto». Risponde a Tovo anche Vinai che liquida la polemica: «Evidentemente mi hanno ritenuto più coerente ai valori del loro impegno politico».
A lasciare Casini sono stati anche altri due eletti in municipio nel 2007: Gaetano Russo, che potrebbe essere candidato in una delle liste di Vinai, e Maurizio Casalegno, capogruppo nel Medio Levante che ha deciso di fare un passo indietro: «Rinuncio alla richiesta di candidatura offerta dal partito.

Non mi riconosco in Enrico Musso, nelle scelte dell’Udc a livello regionale e di un partito che ultimamente si occupa solo di candidature» è stato l’amaro addio di Casalegno, deluso dai centristi e deciso a sostenere Vinai: «La ferita fa ancora male, sto fermo ma cercherò di portare acqua al mulino di un amico: è una scelta valoriale».

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