Udinese e Palermo non cancellano la noia

Unico sussulto una rete annullata a Di Michele. Ma le squadre pensavano agli impegni di coppe

Udinese e Palermo non cancellano la noia

Finisce 0-0, tra tanti sbadigli e noia la sfida tra Udinese e Palermo, con le due squadre che avevano già la testa sulle coppe europee. Voleva fare turnover Serse Cosmi in vista della difficile e quasi decisiva trasferta di Brema in Champions. Voleva far riposare i titolari, quelli che finora si erano presi sulle spalle l’Udinese. Contro il Palermo di due friulani doc come Gigi Del Neri e Maurizio Zamparini, Cosmi cercava forze fresche per fare il colpaccio. E allora fuori i due cursori Zenoni e Candela e fuori anche, a sorpresa, Iaquinta e Di Michele. Iaquinta in particolare, nelle ultime partite, non era apparso al meglio della condizione ma il suo peso in fase offensiva è comunque sempre importante. Cosmi gli ha preferito, contro i siciliani privi degli squalificati Corini e Terlizzi, Rossini, un lungagnone che la porta la vede davvero poco. Meglio, sulla fascia destra, Marco Motta, il gioiellino dell’Under 21 di Gentile che, un anno fa titolare fisso nell’Atalanta, inseguito da Inter e Milan, ha preferito andare ad Udine. Per fare anche tanta panchina, cosa che Motta non si sarebbe certo aspettato e che forse gli fa rimpiangere persino Bergamo.
Partono a gran ritmo le due squadre, salvo poi spegnersi dopo venti minuti. Al 2’ Santana spara alto; al 4’ Bonanni scambia con Caracciolo ed entra a cuneo nella difesa bianconera, ma il suo tiro viene mandato in angolo da De Sanctis. Al 7’ ci riprova Brienza con una serie di finte e controfinte dal limite dell’area, ma il suo tiro piuttosto debole viene agevolmente parato. Il fattaccio, si fa per dire, al minuto 35’ quando, su angolo, rossini salta con il braccio proteso andando ad ostacolare Andujar che non riesce a fermare il pallone. Ne approfitta Felipe che mette facilmente in rete, ma Rodomonti giustamente annulla senza che nessuno recrimini. Ma è un Palermo stranamente abulico quello che si esibisce al Friuli. L’assenza del fosforo Corini si sente, eccome; le manovre non fluiscono naturali, il ritmo è altalenante, gli scambi approssimativi. Manca il regista, l’unico che col milanista Pirlo, può fregiarsi di questo titolo. E manca anche Terlizzi, il difensore-goleador; è assente pure Makinwa. Insomma sia Udinese che Palermo hanno valide giustificazioni se il loro gioco è così approssimativo. La dura legge del turnover e la massacrante serie di partite consecutive costringe i tecnici a cercare energie fresche e a risentirne è proprio lo spettacolo, non certo dei migliori, Anzi, per quello che si è visto al Friuli, decisamente scadente.
Nella ripresa entrano i pezzi da novanta: prima Iaquinta, poi Makinwa (per l’inesistente Caracciolo) e infine Di Michele (per l’altro fantasma Di Natale), ma la musica non cambia. Uno sprazzo al 25’ quando Codrea tira dal limite un siluro che De Sanctis respinge di pugno e un altro quattro minuti dopo quando l’Udinese mette in scena l’unica azione decente della partita.

In velocità Motta dà a Iaquinta che in area si gira, nella mischia il pallone finisce a Vidigal che, a porta completamente spalancata, manda a lato (ma c’è una provvidenziale deviazione di un difensore siciliano). Il giallo al 42’ quando Rodomonti annulla un gol di Di Michele: Mauri si sarebbe appoggiato su un avversario. Nessuno protesta, ma l’arbitro ha preso davvero un abbaglio.

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