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La Ue con Galan: nessuno sconto sulle multe per le quote latte

Il commissario all'Agricoltura scrive al ministro per contestare la misura voluta dalla Lega e approvata dal Senato

La Commissione europea è pronta ad aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, se verrà confermata la sospensione dei pagamenti previsti dai piani di rateizzazione delle multe sulle quote latte. Un emendamento alla manovra in tal senso, presentato dal relatore Antonio Azzollini (Pdl), è stato approvato venerdì alla commissione Bilancio del Senato.
Una lettera, datata Bruxelles e firmata dal commissario Ue all’agricoltura Dacian Ciolos, è giunta ieri sulla scrivania di Giancarlo Galan. Al nostro ministro dell’Agricoltura, Ciolos ricorda che «la sospensione dei pagamenti, prevista nell’emendamento al decreto 78 (che contiene la manovra economica, ndr) sarebbe non solo in netto contrasto con il diritto Ue, ma anche - prosegue il commissario - con i ripetuti impegni, assunti a livello politico dal governo italiano, di imporre una rigorosa applicazione del regime delle quote latte».
Come Galan aveva previsto, l’avvertimento di Bruxelles è arrivato immediatamente dopo l’approvazione, per un solo voto, dell’emendamento in commissione Bilancio del Senato. Il commissario Ciolos afferma di «apprezzare» la posizione di netta contrarietà espressa da Galan, e ribadita in una lettera inviata al commissario. L’ex governatore del Veneto parteciperà domani alla riunione dei ministri europei dell’agricoltura, e potrebbe tenere una conferenza stampa per puntualizzare i termini del conflitto con l’Europa.
L’emendamento Azzollini prevede la sospensione sino a fine anno dei ratei delle multe a carico dei produttori di latte inadempienti. In questo senso si era impegnata la Lega Nord, ai massimi livelli: lo stesso Umberto Bossi aveva previsto che l’emendamento sarebbe stato approvato. E ieri, Roberto Calderoli ha rincarato la dose: «Sulle quote latte il Parlamento ha deciso, e quel che decide il Parlamento lo si rispetta. A noi interessano i nostri cittadini e non le diavolerie europee. In questo senso - dice il ministro - abbiamo agito e tutto il resto ci avanza, dimissioni (di Galan, ndr) comprese». Ma con la lettera del commissario all’Agricoltura, le cose si complicano. E mentre Galan spera che la norma contestata venga eliminata durante i prossimi passaggi parlamentari della manovra, col ministro si schiera Pier Ferdinando Casini: «È meglio ascoltare Galan - dice - piuttosto che sottostare ai ricatti della Lega. È una questione di legalità». Anche sul latte fra Udc e Lega c’è attrito.
Il testo del decreto, approvato venerdì notte in commissione Bilancio, arriva martedì nell’aula del Senato.

Il voto di fiducia annunciato dal premier Silvio Berlusconi rende inutile la presentazione di emendamenti da parte dei parlamentari. La fiducia sarà votata giovedì, su un maxi-emendamento che conterà l’intera manovra, o sull’articolo di conversione del testo licenziato dalla commissione Bilancio.

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