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Ue, Internet anti-astensionismo per le elezioni

Parte dal web la corsa dei 27 per evitare che il prossimo giugno si possa manifestare un nuovo crollo della partecipazione elettorale per il rinnovol dell’Europarlamento

L’Europa a portata di web: è vecchia di qualche anno la campagna pubblicitaria definita dal Parlamento Europeo e dalla commissione per propagandare i siti internet della Ue. "57 milioni e un solo indirizzo (www.europarl.eu.int)" lo slogan fatto circolare per mesi nel tentativo di stabilire contatti con la gente comune dei 27 paesi che compongono l’Unione.

Dai giorni scorsi l’arricchimento del sito con un capitolo tutto dedicato alle elezioni ed al rinnovo del Parlamento Europeo che si svolgeranno il 6 e 7 giugno prossimi. L’indirizzo? www.europarl.europa.eu/elections2009. Vi si annuncia che risultati elettorali e composizione del nuovo emiciclo saranno disponibili in tempo reale al momento dello scrutinio, ma che già sono consultabili tutte le notizie riguardanti l’attività dell’Europarlamento e, naturalmente, quelle attinenti il voto del prossimo giugno. Il sito riporta in tutte le lingue della Ue schede informative complete sui 27 paesi membri, accessibili tramite mappa interattiva nella quale ci sono tutte le informazioni riguardanti ogni singolo paese: dai dati demografici alle rispettive leggi elettorli. Mentre la visione dell’attività svolta dal Parlamento è affidata ad altri link: dalla “prima pagina” coi temi d’attualità in discussione, al “servizio stampa” che offre quotidianamente comunicati e notizie su quanto avviene in aula, alle “prospettive nazionali” in cui si può comprendere cosa interessa maggiormente ad ogni singolo paese dal proprio punto di vista.

Ancora, nella apposita rubrica “fatti salienti” si rintracciano quelli che sono stati e sono i punti forti all’esame della legislatura (dal 2004 ai giorni nostri) mentre nei “prossimi impegni” si possono verificare i temi che saranno oggetto di esame, discussione e voti nei mesi a venire fino alla conclusione del mandato parlamentare. Ma la novità maggiore, secondo quanto si fa sapere, è data dall’interattività: gran parte degli articoli pubblicati sono infatti aperti ai commenti dei cittadini che potranno anche esprimersi attraverso dei veri e propri sondaggi sui temi più diversi. Nella sezione “perché votare?” la discussione è già iniziata: agli europei sono poste domande (la prima riguarda la risposta della Ue alla crisi finanziaria mondiale) e chiunque può rispondere nella lingua che preferisce e vedere riportato il proprio punto di vista sul sito.

Quest’ultimo capitolo – relativo alla necessità che ogni europeo esprima il suo voto a giugno – si deve senza dubbio al fatto che nel 2004, nonostante le grandi aspettative legate anche all’allargamento, la partecipazione elettorale fu un quasi flop. Su 350 milioni di europei chiamati alle urne, vi si recarono ed espressero la loro preferenza soltanto 159 milioni (il 44,5%). Lo choc fu abbastanza grande, forse anche perché nei vecchi stati membri, l’affluenza alle urne raggiunse il 49,1%, mentre nei nuovi 10 soci – che sembravano quelli più ansiosi di far parte della comunità – raggiunse a malapena il 27%. Stavolta, complice proprio la crisi mondiale, l’euro supernutrito e le difficoltà a varare la costituzione, si rischia un nuovo sprofondamento nel voto. Cosa che i 27 vogliono evitare ad ogni costo.

Anche di qui la decisione di convogliare ogni sforzo – a partire da Internet – per indurre la gente ad andare a votare a giugno.  

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