È la bassa crescita economica che pesa sui conti pubblici italiani, più che la politica di bilancio. Nelle previsioni di primavera rese note ieri, la Commissione europea fotografa una situazione generalizzata di scarsa crescita in Eurolandia nel 2010 (+0,9%) con lItalia che va un pochino più lenta, allo 0,8%. Un decimale che non modifica la situazione di fondo del dopo crisi: ripresa lenta in Europa, e dunque anche in Italia, deficit pubblici ancora elevati, tassi di disoccupazione ai massimi.
Nel nostro Paese la crescita economica si sta rafforzando nella prima metà dellanno, trainata dai consumi e dalle esportazioni, ma potrebbe decelerare nel secondo semestre anche a causa della fine degli incentivi. Bruxelles raccomanda una «rapida e durevole ripresa della produttività, che è la chiave per rilanciare la competitività e la crescita italiane».
Migliori le stime per il 2011, con Eurolandia in crescita dell1,5%, e lItalia dell1,4%. Quanto alloccupazione, dovrebbe riprendersi (+0,4%) lanno prossimo, ma il tasso di disoccupazione resterebbe fermo all8,8%.
Il deficit pubblico, stabile al 5,3% alla fine di questanno, dovrebbe migliorare al 5%. Il debito invece potrebbe crescere ancora: la Commissione di Bruxelles lo prevede al 118,2% a fine anno, e al 118,9% del pil a fine 2011. «Il rapporto debito-pil è cresciuto in gran parte a causa del crollo del pil nominale», osserva la Commissione, che chiede al nostro Paese di potenziare lo sforzo per stabilizzare il debito. «Immaginiamo e speriamo che lItalia - spiega il commissario agli Affari economici Olli Rehn - intensifichi e potenzi i suoi sforzi per consolidare le proprie finanze pubbliche e, in particolare, per consolidare il suo elevatissimo debito pubblico».
Con lEuropa il governo italiano sè impegnato a ridurre di uno 0,5% ulteriore il deficit 2011. La correzione dei conti, ha confermato il ministro dellEconomia Giulio Tremonti nel corso di un incontro con il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, avverrà con la manovra estiva triennale.
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