Economia

Ue Taglio del Pil e deficit in salita

Bruxelles si appresta ancora una volta a tagliare drasticamente le sue previsioni di crescita per il 2009, che si confermerà sempre più come anno horribilis, prima della ripresa «lenta e graduale» del 2010. Le nuove stime dell’Unione europea saranno presentate lunedì dal commissario agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, che certificherà così la «recessione profonda» che stanno attraversando la zona euro e l’intera Unione, con un primo trimestre 2009 - spiegano fonti dell’esecutivo europeo - «molto peggiore» rispetto all’ultimo del 2008. La nuova stima 2009 per Eurolandia dovrebbe quindi andare ben oltre il -1,9 per cento previsto a gennaio, avvicinandosi al -4 per cento. L’ultima stima Ocse è -4,1 per cento, l’ultima dell’Fmi -4,2 per cento. Sarà rivisto al ribasso il Pil 2009 di tutti gli Stati membri, dunque anche dell’Italia, la cui crescita a gennaio era stimata al -2,0 per cento. Ma anche il governo italiano starebbe per inserire nella prossima Relazione unificata una previsione tra il -3,5 per cento e il -4 per cento, con una crescita che dovrebbe tornare poco sopra lo zero nel 2010: Bruxelles dovrebbe confermare un +0,3 per cento. Quest’anno, comunque, dovrebbe andar peggio a Germania, Francia e Regno Unito. Aprile, però, potrebbe essere un mese di svolta.

Nonostante lo scenario fortemente deteriorato, Bruxelles sottolineerà i «diversi segnali positivi» che ultimamente sembrano indicare «una stabilizzazione dell’attività economica»: forse la spia di un rallentamento della crisi.

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