Ufficiale: inchiesta Uefa su Mou il furbo

Si prevedono tempi duri per Josè Mourinho. Dopo la stampa italiana, tacciata di «prostituzione intellettuale», chissà quale neologismo toccherà a quella spagnola, rea di aver scoperchiato il calderone sulle espulsioni pilotate dettate dallo Special One a Xabi Alonso e Sergio Ramos. Perché se i quotidiani sportivi iberici Marca e As non avrebbero fatto notare tutto ciò, non sapremo mai come sarebbe finita. Invece l’Uefa ha deciso di non chiudere gli occhi davanti all’ennesima «mourinhata» e ieri ha aperto un’inchiesta disciplinare sul sospetto di cartellini rossi pilotati nella partita di Champions League contro l’Ajax. Sotto esame i due giocatori espulsi, Sergio Ramos e Xabi Alonso, per «condotta impropria», e con loro il tecnico Josè Mourinho, e i portiere Iker Casillas e Jerzy Dudek, emissari in campo del diktat mourinhano.
Con le espulsioni di Amsterdam, Sergio Ramos e Xabi Alonso salteranno l’ultima gara in programma nel loro girone in casa contro l’Auxerre, e potranno tornare senza diffide a febbraio per gli ottavi di finale. Un comportamento che all’Uefa (la Commissione Disciplinare deciderà martedì 30 novembre) non hanno digerito. Dalla parte del club madrileno, che ieri si è detto «sorpreso dall’apertura dell’inchiesta», c’è un precedente che risale a due anni fa, al novembre del 2008, quando due giocatori del Lione, Juninho e Cris, si fecero ammonire nel match contro la Fiorentina per andare in squalifica nell'ultima partita della fase a gironi e tornare agli ottavi senza cartellini gialli a carico. In quell’occasione i due giocatori furono puniti solamente con un’ammenda di 10.000 euro a testa, ma la platealità del gesto di Sergio Ramos e Xabi Alonso è di tutt’altra portata ed è probabile che la Uefa ne tenga conto. Nonostante tutto, ieri il sito del quotidiano As si è detto sicuro che alla fine Mourinho riuscirà a farla franca, vista l’impossibilità di stabilire con certezza che sia stato lo stesso tecnico a ordinare le due espulsioni.
Di certo, il clima venutosi a creare a Madrid non è dei migliori per avvicinarsi al clasico di lunedì sera contro il Barcellona. Ma Josè ha già trovato l’espediente per spostare su di sè tutte le attenzioni e regalare giorni tranquilli alla squadra. Come? Semplicemente trasformando Barcellona-Real Madrid in Mourinho contro Guardiola. «Se c’è una cosa nella quale credo che siamo uguali, è che siamo due grandi allenatori», ha detto Mourinho parlando del tecnico catalano, in un’intervista rilasciata a Espn Sport negli Stati Uniti.

«Ma dispetto dell’essere un grande allenatore, Guardiola non è riuscito nel 2010 a vincere quello che più voleva - ha ricordato il portoghese -. C’è una cosa che gli è mancata nella scorsa stagione e che era una cosa molto importante per loro: essere campioni d’Europa al Santiago Bernabeu».

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