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Ufficiale: tormento Tevez è un affare da Super Pippo

Califfi, sceicchi, sultani e magnati, il calcio sta passando di mano. Prendete quelli del Queens Park Ranger, una vita nel gregge poi all’improvviso spadroneggiano sul mercato. Il pacchetto di maggioranza del club era in mano a Bernie Ecclestone con il 65 per cento e del socio Flavio Briatore con il 18, il resto al magnate indiano Lakshmi Mittal, 28,7 miliardi di dollari di patrimonio, uno che oscilla fra il sesto e il settimo posto nella hit dei più ricchi della terra, e che non vedeva l’ora di liberarsi di quei due. Chiede quanto costa e Ecclestone gli spara 100 milioni di sterline. Mentre Mittal prende tempo, entra in scena il malaysiano Tony Fernandes, azionista di riferimento della compagnia aerea AirAsia, della casa automobilistica Caterham e del Team di Formula 1 della Lotus, trattativa ridotta all’osso, Fernandes rileva l’intero pacchetto e Amit Bathia, genero di Lakshmi Mittal, riassume la carica di vice presidente. I soldi dei magnati non finiscono mai, ma il Qpr scivola nelle paludi della Premier League e così via con il mercato, praticamente non c’è un solo giocatore che non sia stato contattato in questa sessione da Mark Hughes, dal 10 gennaio nuovo manager del Qpr. Finora però poca roba, Taiwo dal Milan con la compartecipazione di Kia Joorabchian che in qualche modo rientra nel gruppo azionista, e Nedum Onuoha dal City, né terzino né centrocampista, un pacco, giurano gli esperti, venduto come giocatore vero. E allora adesso la Lazio non deve recedere dalle sue richieste, quelli del Qpr vogliono Djibril Cissè, Lotito chiede 5 milioni, gli inglesi spingono per il prestito. Oltretutto la Lazio sta chiudendo per Keisuke Honda del Cska Mosca, 12 milioni più il cartellino di Juan Pablo Carrizo, pagato 7, e ha aperta una trattativa con Filippo Inzaghi, timbrato incedibile dal Milan, ma con un gran desiderio di Europa. E poi Carlitos Tevez non è ancora una strada chiusa, Adriano Galliani ha parlato di troppi attaccanti, e se dovesse arrivare l’argentino sarebbe proprio SuperPippo a ridurre l’esubero. Diego Forlan invece ha assicurato che onorerà il contratto con l’Inter, è un lungo degente ma pare che il Penarol gli abbia fatto delle proposte, più o meno quelle ricevute da Castaignos e Coutinho. Ranieri ha buttato lì una parabola per spiegare cosa ne pensa: «Quando arrivò Liedholm alla Roma io ero giovane e gli chiesi consiglio. Mi rispose che arriva sempre un bivio nella vita e bisogna saper scegliere bene. Me ne sono andato e adesso sono qua». Per Coutinho e Castaignos un invito garbato a togliersi momentaneamente dai piedi. Thiago Motta resta qualcosa di indefinito: «Mancano ancora pochi giorni - ha detto Ranieri -, sono fiducioso». L’Inter andrebbe su Candreva, il procuratore di Guarin giura che sta lavorando per l’Inter, ci sono Kucka e Constant nel Genoa di Preziosi. Due facce assolutamente nuove: Mounir El Hamdaoui, ex attaccante dell’Ajax, sta svolgendo le visite mediche per la Fiorentina. Il mitico Marquinho della Fluminense è della Roma, lui è entusiasta, prenderà 350mila euro l’anno e se sarà bravo gliene daranno anche di più, sempre che non arrivino gli sceicchi.

E poi non è vero che si va da loro solo per soldi, Eto’o ha detto che l’FC Anzhi Makhachkala è stato una scelta di vita, la voglia di un calcio diverso, più povero.

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