Ufo in piazzetta: niente paura è solo la Citroën

Durante la settimana della moda in febbraio, per promuovere il veicolo elettrico C0, Citroën aveva arredato via della Spiga come una centrale elettrica; in questi giorni, per celebrare i 50 anni del Salone del Mobile, la casa francese ha scelto una presenza di particolare impatto, coinvolgendo uno dei luoghi simbolo di Milano: la via più rappresentativa ed emblematica del quadrilatero della moda, via Montenapoleone.
Con una scenografia particolarmente suggestiva, a partire da questa sera fino a domenica 17, verrà svelata Ds4, la seconda nata della linea Ds, gamma premium del marchio transalpino.
Il progetto «Via Montenapoleone Design Experience by Citroën» trasforma, per la prima volta, la famosa via dello shopping in un museo a cielo aperto con le installazioni del designer francese Ora-Ïto e una selezione delle opere di giovani artisti internazionali provenienti da «Avverati-A Dream Come True»: la mostra che celebra le evoluzioni del design.
Il giovane artista Ora-Ïto, che da oltre tre anni collabora con Citroën su diversi progetti architettonici, recentemente insignito dal Ministro della Cultura del Cavalierato delle Arti e delle Lettere, è l’autore di «Mutation», progetto presentato a Milano in anteprima mondiale. L’opera è suddivisa in due differenti installazioni: la prima sovrasta la via in un percorso di linee, luci e colori; la seconda è composta dai due monotipi Evomobile e Ufo, che fanno da cornice alla Ds4 esposta in piazzetta Crocerossa. «Air Sculpture» è un’installazione aerea volutamente imponente, lunga 476 metri, le cui sagome traggono ispirazione, nel linguaggio delle forme curve e coniche, dall’appena nato logo della linea Ds declinate in 3D. In tutte le opere di Ora-Ïto, ma soprattutto in questo progetto, è evidente come la Creative Technologie del marchio francese ispiri l’artista che ha sviluppato sculture sorprendenti fondendo in maniera originale tutte le tecnologie e i parametri dei costruttori di auto ed è riuscito a innalzare, ancora una volta, il limite dell’esperienza automobilistica. Gli elementi tradizionali del marchio del «Double Chevron» unite alle visioni fantascientifiche dell'artista sono facilmente rintracciabili nei due monotipi: annoiato dal vedere le automobili tutte uguali, Ora-Ïto ha immaginato due oggetti bizzarri, a metà tra un disco volante e una vettura in una reinterpretazione in chiave futuristica di due icone della storia dell’automobile.

Evomobile e Ufo, infatti, si ispirano rispettivamente alla Traction Avant e alla mitica Ds degli anni 50, da lui definita «la più bella e la più spaziale delle macchine», anch’esse opera di un artista eclettico come lo scultore Flaminio Bertoni, antesignano del «metissage» che già negli anni 30 introdusse la contaminazione dell'arte al mondo delle automobili.
Non resta quindi che prendere parte al viaggio suggerito da Ora-Ïto e, partendo dal passato che ha scritto la storia del marchio, arrivare ai fantasiosi progetti atterrati a Milano per la settimana del FuoriSalone.

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