L'italiano rischia di perdere «pezzi». La lingua è un fenomeno dinamico, come dicono i  linguisti, ed è in continua evoluzione. Come successe ai dinosauri, alcune parole considerate  «vintage» rischiano l'estinzione. L'allarme è stato lanciato da una casa editrice, che in  occasione dell'uscita dell'ultimo dizionario di italiano,ha lanciato un appello: Fragranza,  Garrulo, Solerte, Sapido, Fulgore sono voci ricche di sfumature ed espressività che stanno  finendo nel dimenticatoio e sono destinate all'oblio assieme ad altre 3mila parole. Il loro uso  è meno frequente perché i media troppo spesso privilegiano i loro sinonimi più comuni come  profumo, chiacchierone, diligente, saporito, luminosità. Può l'italiano permettersi di perdere  parole affascinanti come Ghiribizzo? Come faremmo a cucinare certe pietanze senza usare il pane  Raffermo? Ed Harry Potter senza il suo maestro Albus Silente? Battisti non canterebbe più la sua  giornata Uggiosa. Esiste una parola più onomatopeica di Ondivago?
 Come in ogni evoluzione che si rispetti, ci sono parole nuove di zecca ormai entrate nell'uso  comune.
Uggioso, Garrulo e Solerte: ecco le parole in via d'estinzione
Secondo una casa editrice dal Dizionario d'italiano rischiano di sparire 3mila parole un po' desuete come «Sapido», «Fulgore» e «Ghiribizzo». Diventano «nazionali» invece termini stranieri come Social Card, Pro Life e Nymby
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