da Roma
LUfficio italiano dei cambi confluirà nella Banca dItalia. La conferma è giunta ieri durante lincontro fra il governatore Mario Draghi, gli altri tre componenti del direttorio, e le sette sigle sindacali dei dipendenti di via Nazionale. Il provvedimento non sarà immediato. Né, per il momento, si parla di chiusura delle filiali sul territorio e di tagli al personale. Draghi ha parlato ai sindacati di un percorso di rinnovamento che riguarderà le strutture centrali e periferiche, il ruolo delle delegazioni Bankitalia allestero e appunto, come aveva anticipato il Giornale nei giorni scorsi, laccorpamento dellUfficio italiano cambi nella Banca dItalia.
Entro fine ottobre, il vertice di Bankitalia predisporrà un documento sui piani di rinnovamento dellistituto, che sarà presentato al sindacato. Draghi ha intenzione di procedere senza strappi, e con il pieno accordo dei sindacati ad una ristrutturazione interna «graduale», con attenzione al «patrimonio di professionalità del personale della banca». I sindacati appaiono soddisfatti dellesito dellincontro, soprattutto delle promesse di «tutela e garanzia» per quanto riguarda i circa 7.800 dipendenti, per i quali non ci sarà alcuna necessità di «falce». Compresi i circa 550 dellUic, per i quali non ci sarà alcuna sorpresa: «Le persone devono essere tutelate», ha detto Draghi. I sindacati hanno ricordato che i dipendenti sono già diminuiti del 15% nel corso degli ultimi dieci anni, con una riqualificazione verso lalto del personale.
Ai sindacati, Draghi avrebbe manifestato lintenzione di rafforzare due settori strategici: la Vigilanza, e larea banca centrale. Le filiali sul territorio verrebbero riorganizzate per cercare di avvicinarle il più possibile alle esigenze delle comunità locali e dei cittadini. Andrà infine aperta «una riflessione» sulle delegazioni della nostra Banca centrale allestero, che in parte dovrebbero essere chiuse.
Laccorpamento dellUic in Bankitalia appare dunque lunica certezza emersa dal confronto di ieri fra il governatore e i sindacati. Attualmente ente strumentale della banca, lUic era nato nel 1945 per gestire il cosiddetto «monopolio dei cambi».
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