Il centrodestra ha ventilato la possibilità di scegliere il premier con le primarie, in analogia a quanto sta per fare lUnione, e subito Romano Prodi sè sentito in dovere di fare dellironia. Il nostro, infatti, non si è accorto che tra le due primarie cè una differenza abissale: quelle dellUnione sono state volute dallo stesso Prodi, che leader non è, per avere uninvestitura dal basso, possibilmente senza contendenti, anche se la cosa poi non è andata secondo i suoi desideri e anche se i contendenti, a chiacchiere, non mettono in discussione la sua leadership. Le primarie della Casa delle libertà sono state richieste, invece, dagli avversari interni di Berlusconi, i quali ne mettono in dubbio la leadership, almeno quelli dellUdc. In sostanza, la tenacia di Berlusconi ha costretto i propri avversari a uscire dalle fumosità verbali, la discontinuità per intenderci, e a mettersi in gioco in una contesa vera dove ciascuno cercherà, politicamente, di fare le scarpe allaltro.
Le primarie dellUnione, invece, sono state pensate dal suo ideatore non come una forma democratica di contesa politica, ma solo come uninvestitura plebiscitaria, anche se il gioco pensato da Prodi si è un po modificato. Ma stia pur certo il buon Romano, anche se a parole tutta lUnione è con lui, se dovesse andare al governo le scarpe sicuramente qualcuno gliele farà, come, a suo tempo, fece DAlema.Ulivo-Cdl, quelle primarie che non si assomigliano
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