Ultimatum Di Pietro presenta il conto all’ex capo di An: «Voti la sfiducia al governo»

Il dado è tratto e Gianfranco Fini si deve decidere a passare il Rubicone. Ovvero a lasciare il Pdl e a votare la sfiducia al governo. A lanciare l’ultimatum è Antonio Di Pietro, che mette nell’angolo il presidente della Camera e lo invita a passare dalle parole ai fatti per costringerlo a scoprire le carte, rivelando il suo bluff. Lunedì Fini ha lanciato l’anatema, «niente incarichi politici per chi è indagato», schierandosi al fianco di Fabio Granata che ha posto la questione morale. Dunque, rilancia Di Pietro, dopo tali considerazioni coerenza vorrebbe che Fini tagliasse i ponti con il Pdl. «O si rompe con chi è invischiato nella questione morale o si rimane conniventi -attacca il leader dell’Italia dei Valori- Ci auguriamo che si passi dalle parole ai fatti e chi denuncia il malaffare faccia venire meno la propria fiducia al governo, votando una mozione di sfiducia da costruire insieme». Di Pietro tira per la giacchetta il presidente della Camera e gli fa osservare che quando si dicono certe cose poi bisognerebbe accettarne le conseguenze. Insomma Di Pietro vuole che Fini dica a che gioco sta giocando. Anche perché l’eventuale pascolo nel quale dovrebbe nutrirsi il presidente della Camera, se davvero lasciasse il Pdl, sarebbe proprio quello nel quale bruca Di Pietro.

Il leader dell’Idv inoltre auspica si torni presto alle urne, lancia l’ennesima provocazione invitando «tutti gli indagati del Pdl a fare un unico grande partito dei disonesti» e sul sito del partito trasforma Denis Verdini in Hulk.

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