ULTIMI SFORZI PRIMA DEL CRAC

nostro inviato

a Porto Viro (Rovigo)

Non ci sono alternative alla proposta della Cai per il salvataggio di Alitalia, perché altre grandi compagnie non sono interessate e non esistono ipotesi di nazionalizzazione. Silvio Berlusconi non lascia molti margini nella drammatica trattativa sul futuro della compagnia aerea. Esauriti i bracci di ferro su piani industriali e licenziamenti, con gli imprenditori che si ritirano e metà dei sindacati che esultano, il premier fa appello alla coscienza personale. La mano sul cuore è l'ultima spiaggia: «Confido nella responsabilità degli uomini. Auspico un ravvedimento da parte di coloro che hanno posizioni irrazionali. Senza il buonsenso si va dritti al fallimento».
Il presidente del Consiglio parla di Alitalia in un'intervista al direttore di «Studio aperto», Giorgio Mulè, e al termine dell'inaugurazione del rigassificatore Edison, prima di imbarcarsi sull'elicottero Fininvest che lo porterà a casa dell'avvocato Niccolò Ghedini. «Non ci sono novità, abbiamo tentato di tutto - dice -. Sono stupito dell'incapacità di capire. Ma adesso non ci sono più margini per cambiare questa situazione: bisognerebbe riuscire a riconvocare gli imprenditori e riprendere il piano industriale. Non c’è nessuna possibilità che si presentino altri soggetti alla cordata»: è una risposta indiretta a Guglielmo Epifani, leader Cgil, che aveva invitato a riallacciare contatti con partner stranieri. «Quindi - è l'amara conclusione di Berlusconi - potrebbe essere che la nostra Alitalia vada verso una procedura di fallimento».
«Credo che gli italiani siano buoni giudici per capire da che parte sta la colpa se non si è riusciti a trovare immediatamente una soluzione che io auspico ancora», aggiunge il premier puntando ancora il dito contro Cgil e piloti. «Hanno proposto di ricominciare tutto da capo, chiedendo cose che nessuna compagnia al mondo può concedere, come per esempio che la categoria dei piloti possa autogestirsi». E come potrebbero fare da sé? «Dovevano essere i principali beneficiari di questa nuova società, invece erano felici che il progetto Cai fallisse, e non si domandavano nemmeno quale sarebbe stato il loro destino. Questo spettacolo dimostra come siano stati suggestionati da tutto ciò che i giornali e i protagonisti della sinistra hanno propagandato in questi ultimi tempi».
«Mi meraviglio - si stupisce Berlusconi - che piloti, assistenti di volo e sindacati non capiscano che non c'è altra soluzione se non quella dei 16 imprenditori Cai e della loro offerta. Quello che è successo con Air France è lo stesso che sta accadendo ora: i sindacati, dopo che tutto era deciso, hanno detto no e presentato una proposta diversa». Il Cavaliere ritiene che il governo non abbia nulla da rimproverarsi. «Abbiamo mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale per Alitalia», trovando i soldi e gli imprenditori. Poi, una stoccata alla sinistra che ha attaccato l’esecutivo a testa bassa: «Un commento? Meglio stare zitti... Direi cose molto gravi».

«Io mi ero impegnato a trovare i soldi e sono stati trovati, anche di più di quanti non si pensasse inizialmente - precisa il presidente del Consiglio -. Mi ero impegnato a trovare imprenditori e sono stati trovati. Poi se i signori piloti e assistenti ritengono che ciò non sia di loro gradimento, questo non è qualcosa che tocca il governo».

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