Anche quando è scoordinato o tardivo, il ricordo è sempre un atto d'amore. Milano ha preparato un grande autunno dedicato al ricordo di Alda Merini, la «sua» poetessa. Come se, ad un anno dalla scomparsa (avvenuta il 1 novembre 2009 a 78 anni), la città volesse farsi perdonare di non averla coccolata di più quando ancora era in vita. Di non averla portata a spasso per mostre e recital che la rappresentassero e cantassero i suoi versi così come si è cominciato a fare soltanto in questi mesi; di non aver dato sufficiente spazio alla sua arte e al suo nome, come si farà presto con la casa museo, con la sala cinema dello Spazio Oberdan che la Provincia le intitolerà e con la mostra «Ultimo atto damore», una degli eventi principali previsti per il 2011 a Palazzo Reale. Gesti che l'avrebbero vista reagire con una delle sue battute salaci, ma sarebbero stati, forse, parziale risarcimento di una vita benedetta dal talento e martoriata da tragedie sentimentali e psichiatriche. Più volte vicina al Nobel, prolifica quanto distante da ogni cliché di letterato contemporaneo, figura schiva e insieme generosa, di Milano la Merini ha amato soprattutto i Navigli, dove viveva, al 47 di Ripa di Porta Ticinese, dal 1954 (la casa dove nacque, in viale Papiniano 31, fu distrutta dalle bombe). E sarà proprio qui che verrà aperta il 21 marzo, nei saloni della ex fornace di via Gola, la casa museo: gigantografie delle pareti della vera casa di Alda, ricoperte dei suoi versi e, forse, una scuola di poesia.
Intanto, martedì prossimo 2 novembre partirà il «Viaggio nella parola di Alda Merini», un percorso attraverso due mostre collettive, entrambe a ingresso gratuito, che comincia nel foyer dell'Auditorium Cariplo (largo Mahler, fino al 21 novembre, su prenotazione 02.83389216), continuerà dal 22 novembre alla Biblioteca Sormani e ancora, come progetto itinerante, nel corso del 2011. Le mostre, basate sui «libri d'artista», pezzi unici realizzati con tecniche miste, nascono dall'incontro a Recanati nel 1997 con un gruppo di disegnatori, incisori, pittori, tra cui Alberto Casiraghi, Silvia Cibaldi, Ruggero Maggi, Gianni Marussi, Michele Munno, Armanda Verdirame. Sempre il 2 novembre (Auditorium, ore 18), verrà presentato Il suono dell'ombra (Mondadori), volume che raccoglie poesie e prose della Merini dal 1953 al 2009, a cura di Ambrogio Borsani. Per l'occasione, Licia Maglietta reciterà alcuni versi della poetessa. Il 4 novembre sarà la volta dell'omaggio organizzato dalla Provincia, che ricorda la Merini intitolandole la sala cinematografica dello Spazio Oberdan di viale Vittorio Veneto 2, con l'apposizione di una targa (ore 17.30), alla presenza del presidente Guido Podestà. Alla cerimonia seguirà un'intera serata dedicata ad Alda: si comincia con la presentazione di un'installazione del fotografo Giuliano Grittini, che anticipa la mostra «L'anima della luce. Testimonianze», che verrà inaugurata il 15 novembre sempre allo Spazio Oberdan (fino al 28). Proprio Grittini è il fotografo che ha racchiuso in centinaia di scatti gli ultimi vent'anni di vita della poetessa, documentandone soprattutto i momenti milanesi nella casa sui Navigli. Segue, alle 19.
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