Air France. No, Lufthansa. No, British Airways. Cai, con il supporto di governo e forze politiche, sa fare bene il suo marketing societario. Tenere sulla corda i tre maggiori vettori europei è già un bel risultato, e la virtuale asta sulla quota in vendita darà i suoi effetti in termini di maggiori benefici.
Ieri si è di nuovo riaffacciata l'ipotesi di un asse con British, che in queste settimane il toto-partner aveva lasciato in posizione marginale. Da mesi i vertici della compagnia londinese, in particolare il ceo Willie Wash, vanno dicendo che con Cai l'interesse è per una partnership commerciale; ora Cai rialza: o è anche azionaria, o niente. Ieri per la prima volta Wash si è detto possibilista su un ingresso nel capitale (l'unico elemento che può realmente impensierire Parigi o Francoforte), e una risposta verrà data entro la settimana. È previsto anche un incontro con l'ad di Cai, Rocco Sabelli.
Fin qui la cronaca. Da un punto di vista più sostanziale, sono pochi a credere che realmente possa essere smontata l'alleanza esistente di Air France (e Sky Team) con Alitalia, per lasciare il posto a una nuova costruzione - costosa in termini di tempi e di denaro - con Lufthansa o British e i rispettivi network globali Star Alliance e Oneworld. I colloqui con Jean Cyril Spinetta sono avanzati, a breve è atteso l'annuncio.
Poi c'è una questione più «macro», di scacchiere europeo: Lufthansa, particolarmente solida in questo momento visto che il calo del petrolio avvantaggia le compagnie con buona parte della flotta di proprietà, è molto attiva sul piano delle acquisizioni: ha acquisito British Midland (ricca di slot a Heathrow), ha comprato Brussels, sta acquisendo, tra i ricorsi di Air France, Austrian Airlines, è in trattative per Sas. British, da parte sua, è alla fase conclusiva dell'operazione Iberia, praticamente già chiusa ma bloccata dai cali di Borsa e dai ricalcoli dei concambi. La sola Air France è rimasta a bocca asciutta, e su Alitalia sta puntando da anni.
Inutile ripetere che il partner estero che entrerà in Cai (con il 20, forse il 25%) sarà, oltre che il socio di riferimento, anche il candidato naturale all'acquisizione di Alitalia. Tra un numero imprecisato, ma non elevato, di anni. Difficile che Parigi si faccia sfuggire la preda. Sabelli ha in programma, per i prossimi giorni, un nuovo giro di incontri internazionali (venerdì o lunedì con Spinetta): tenere alto il prezzo dell'accordo, in termini di risorse e di spartizione degli utili sulle rotte comuni, è un obiettivo condivisibile, visto che la capitalizzazione annunciata di Cai, 1,1 milioni, non è poi così abbondante.
Domani, intanto, è annunciato un incontro fra Cai e le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Ugl-Trasporti. Intanto a Fiumicino, Linate e Venezia si svolgono, fino a venerdì, le convocazioni da parte di Cai dei lavoratori che saranno assunti nella Nuova Alitalia.
A ciascun futuro dipendente viene consegnato un «kit» composto da una lettera di dimissioni all’Alitalia e un’altra di accettazione delle stesse da parte del commissario straordinario Augusto Fantozzi, una proposta di assunzione e la lettera vera e propria di assunzione da parte di Cai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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