da Torino
Nicola Ravasio, il 27enne bergamasco protagonista domenica del lancio di un petardo durante Juventus-Udinese e identificato dagli steward grazie all'intervento del pubblico, se l'è cavata con poco: un anno di carcere con la condizionale - pena che non sconterà perché incensurato - più il divieto di prendere parte ad eventi sportivi per i prossimi tre anni, periodo durante il quale avrà l'obbligo di firma in questura. «Non si tratta di una pena lievissima, ma nemmeno troppo pesante - ha ammesso Manuela Deorsola, legale del giovane -. Nicola non aveva intenzione di arrecare danno ad alcuno. Il petardo è stato lanciato in un posto dove non c'erano persone, anche se qualcuno ha riportato lievi danni acustici». Non è escluso che almeno uno degli steward decida di avviare un procedimento civile contro Ravasio. Il quale ieri sera, intorno all'ora di cena, è stato rimesso in libertà ed è tornato a casa sua, a Bagnatica. Nicola Ravasio ha raccontato di essere tifoso sia della Juve che dell'Atalanta ma di non essere un assiduo frequentatore degli stadi al punto che l'ultima partita vista dal vivo risaliva a un anno e mezzo fa. Ha poi aggiunto di avere comprato il petardo vicino casa e di averlo lanciato senza volere fare del male, tanto da averlo indirizzato in un punto dove non c'erano persone: si è trattato, secondo la sua giustificazione, di un gesto impulsivo commesso in un momento in cui i tifosi stavano protestando per un presunto torto subito dalla squadra bianconera. Per quanto accaduto, la Juventus è stata multata di duemila euro.
Intanto a Lucca 11 ultras di destra del gruppo Bulldog 1998 sono stati arrestati e per altri cinque è scattato lobbligo di firma nel fine settimana. Sono accusati di associazione a delinquere, percosse, lesioni, violenze e minacce.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.