Antonella Aldrighetti
I rudimenti di economia aziendale presuppongono, in caso di sforamenti di spesa, limpegno a tirare la cinghia anche partendo dalle piccole economie quotidiane. Questo per dire che al Policlinico Umberto I, fino a qualche giorno fa, a sentire i sindacati, il deficit per lanno corrente toccava il tetto dei 160milioni di euro, mentre oggi «radio corsia» stima il dato a circa 180. Quindi, correre ai ripari sarebbe duopo. Già, sarebbe. Ma il metodo che invece il general manager dellospedale universitario, Ubaldo Montaguti, ha attivato per il ripiano delle voci di spesa va oltre i rudimenti dei manuali di finanza pubblica. Infatti malgrado il bilancio segni «rosso fisso» il direttore generale ha trovato le risorse necessarie per lingaggio di nuove professionalità esterne: con un incremento di spesa di altri 350mila euro. Vale a dire che i conti dellazienda sanitaria viaggerebbero su una sorta di doppio binario: da un lato il «buco» finanziario, dallaltro le risorse per retribuire cinque nuove consulenze. Oneri incasellati nel supporto amministrativo che - non per essere tediosi nel ribadirlo - lo stesso manager, aveva identificato come «gonfio di esuberi». Tantè che la preoccupazione primaria dei dipendenti, proprio in questi giorni, è quella di un latente deficit aggiuntivo che metterebbe a rischio il pagamento delle prossime tredicesime. Cosa cè di vero? «Riteniamo che fino ad aprile si muova ben poco allUmberto I, piuttosto - afferma il segretario della Cisas Giuseppe Polinari, alludendo allappuntamento elettorale - sarebbe ora che per il piano di rilancio dellazienda si passi per la stipula di un nuovo protocollo dintesa tra regione e università vista la scadenza del vecchio atto siglato con la giunta Storace. Solo così potranno essere rideterminati i parametri per i nuovi posti letto: se aumentano le prestazioni aumentano pure gli introiti».
Ma in fatto di gestione pare che Montaguti sappia il fatto suo: entro 6 mesi dovrebbe presentare atto aziendale e rioganizzazione amministrativa, tantè che l8 novembre scorso ha affidato un incarico di consulenza ad hoc al fido Giuseppe Ricciarelli per un totale di 40mila euro. Leconomista, come si legge nel curriculum allegato al contratto, è una sua vecchia conoscenza di Ferrara: ha collaborato con il manager dellUmberto I già per i cinque anni passati presso lospedale SantAnna. E sempre dalla rossa Emilia, è approdata al Policlinico Daniela Onofri, già dirigente medico al SantOrsola Malpighi di Bologna che inciderà sulle casse del nosocomio per un onere finanziario annuo di 50mila euro. Per continuare con lelenco dei nuovi ingaggi cè da aggiungere quello dellingegnere Ignazio Pecora cui è stato affidato un progetto per altri 44mila euro allo scopo di redigere un preventivo per il quale lSnc di Pecora ha chiesto altri 200mila euro. E si occuperà pure di un altro progetto per altri 3.800 euro. A Micaela Notarianni è stato affidato invece lincarico Cococo in qualità di supporto logistico al Comitato etico per altri 11mila.
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