Si chiama Perform ed è il centro di formazione permanente dellUniversità di Genova. Una risorsa per chi, una volta conseguito il titolo di laurea, vuole approfondire il proprio bagaglio di competenze prima di mettersi alla ricerca attiva di un impiego. Oppure per chi, non soddisfatto della propria professione, decide di cercare qualcosa di differente. Perform sta lanciando undici nuovi master completamente gratuiti e a numero chiuso ai quali possono accedere 20 persone per profilo, con la possibilità concreta di trovare unoccupazione al termine del percorso. I Master, infatti, sono tutti realizzati in stretta sinergia tra Università e aziende, sulla base delle richieste di figure professionali espresse dal territorio ligure. Le imprese partner sono coinvolte già nella fase di progettazione dei corsi, e oltre a fornire contenuti al Master e ospitare gli studenti per lo stage e le work experience, sono in grado di fornire posti di lavoro ad almeno il 50 per cento degli studenti che prenderanno parte. «Lavoriamo su dati certi e dintesa con le aziende del territorio proprio perché vogliamo approfondire competenze di cui cè reale necessità in Liguria - spiega la direttrice Monica Sbrana -. Nel nostro territorio abbiamo punte di diamante come lhigh tech, aree tecniche di impiantistica e dellenergia, il comparto delle biotecnologie a cui si sta affiancando la realtà del turismo. Dai nostri corsi possiamo dire che quasi la totalità delle persone che seguono un percorso nellarea tecnico scientifica trova un impiego confacente al profilo; per quanto concerne larea economico- umanistica siamo intorno al 60- 70 per cento».
Perform non cura solo la parte formativa del candidato ma anche quella individuale consigliando il futuro lavoratore sulla tipologia di impiego da svolgere: «Cerchiamo di capire le dinamiche di ognuno - racconta Sbrana - e consigliare se una strada può essere giusta o no. Per esempio, invitiamo spesso chi vuole impegnarsi nel turismo a non aspettare il classico impiego da dipendente ma misurarsi come liberi professionisti. Il turismo è arretrato da noi, servono imprese che stimolino nuovi profili». Degli undici master ad iscrizioni aperte, 8 sono dedicati allarea tecnico- scientifica e 3 a quella economica- umanistica.
Una riflessione, da un osservatorio privilegiato, va fatta anche sulla crisi: «Il nostro è un tessuto fatto di tantissime microimprese - spiega Monica Sbarna -. In questo momento cè cautela e un po di preoccupazione, questo è vero. Però gli imprenditori pensano che si sia verso la fine del periodo nero e si preparano alla ripresa, a come superare questa fase. Cè da dire che le imprese non si sono mai fermate: il lavoro tendenzialmente non è mai mancato.
Undici master per un posto sicuro
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