Economia

«Unicredit in salute, i target 2008 si vedranno con la trimestrale»

Il gruppo prepara i primi conti dell’anno dopo l’allarme di Profumo

da Milano

Sugli obiettivi di bilancio di Unicredit per il 2008, messi in forse dalla crisi dei mercati finanziari, come confessato dallo stesso amministratore delegato Alessandro Profumo in occasione dell’ultima presentazione del gruppo, la banca potrà dire qualcosa solo alla luce dei risultati del primo trimestre dell’anno.
Lo ha detto ieri il presidente di Unicredit Dieter Rampl, a margine del convegno Ambrosetti a Cernobbio. «È ancora troppo presto, finora non abbiamo detto nulla. Diremo qualcosa quando avremo esaminato l’andamento del primo trimestre».
Riguardo alla crisi internazionale del credito, Rampl ha ribadito la posizione di tranquillità di Unicredit: siamo sempre stati in una buona posizione rispetto alla crisi del credito. Non abbiamo una grande esposizione verso i subprime e siamo in buona forma, come si è visto dai nostri risultati del 2007. È stato un anno eccellente. Non c’è nessun problema per Unicredit».
Intanto è arrivato in fondo il percorso per la cessione di 186 filiali Unicredit alla maxi-cordata guidata da Pop Milano e Pop Emilia Romagna. Il passaggio sarà perfezionato a metà aprile, presumibilmente il 16. E in una nota diffusa ieri sera su richiesta della Consob Unicredit ha confermato che le trattative «sono in fase avanzata».
Fonti finanziarie definiscono «molto vicine alla realtà» la cifra complessiva di 747 milioni. Oltre a Popolare Milano e Popolare Emilia, della maxi-cordata fanno parte tra gli altri Carige, Credem, Banca Etruria e Popolare Ragusa. La Milano dovrebbe pagare 200 milioni per 42 sportelli, Bper e Credem verseranno ciascuna 150 milioni per 35 sportelli, Carige 140 milioni per una trentina di filiali, Banca Etruria 40 milioni per una quindicina di sportelli. Dei 186 messi in vendita su richiesta dell’Antitrust in relazione alla fusione con Capitalia, la maggior parte è collocata in Sicilia e Lazio.
Rampl ha anche svelato che il patto di sindacato di Mediobanca, nella riunione di mercoledì scorso, non ha parlato del tema della governance della banca d’affari. Ma presto ci sarà una nuova riunione per fare il punto sui temi del governo societario, alla luce delle nuove disposizioni emanate dalla Banca d’Italia, anche se ancora non è stata fissata una data.
«Al patto di mercoledì scorso non ne abbiamo parlato. Abbiamo spesso riunioni sulla corporate governance in Mediobanca e ritengo che presto ne avremo un’altra, ma non è stata ancora indetta.

Per il momento non c’è un meeting in programma», ha dichiarato infine Rampl.

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