Economia

«Unicredit è la prima vera banca europea»

Titoli quotati a Piazza Affari, Francoforte, Vienna e Varsavia

Michele Boschi

da Milano

Semaforo verde alla fusione Unicredit-Hvb. Dopo sette ore di colloqui serrati i rispettivi consigli, da Milano e Monaco, hanno dato l’ok alla più importante aggregazione mai realizzata in Europa. Un’operazione del valore di oltre 19 miliardi, che proietta il nuovo gruppo nell’Olimpo delle banche europee. Ottava per asset gestiti con 733 miliardi, quarta per capitalizzazione (41 miliardi), 7mila sportelli e 28 milioni di clienti. Per dare un’idea sul mercato italiano sarà il terzo gruppo per capitalizzazione, dietro solo a Eni ed Enel, e sopra alla stessa Telecom.
«Creeremo una grande banca europea», ha detto il numero uno Alessandro Profumo. Quanto al nome? «L’offerta è partita da Unicredit e quindi continueremo a chiamarci Unicredit», ha detto il banchiere. Reazioni positive anche dal fronte tedesco, nonostante il supervisory board di Hvb abbia chiesto conferme occupazionali: «È un grande giorno - ha commentato Dieter Rampl - attraverso l’aggregazione, stiamo creando nuove opportunità per gli azionisti». Per il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona: «È come la vittoria di Bartali il giorno dopo l’attentato di Togliatti, una sferzata di speranza per il Paese».
La fusione, che sarà illustrata oggi agli analisti a Milano e, quindi, alla comunità finanziaria a Monaco, avverrà con il lancio di un’Offerta pubblica di scambio (Ops) sulla base di una rapporto di 5 azioni Unicredit per ogni azione Hvb, per un valore di 15,4 miliardi. A cascata ci sarà anche un’Ops sulle controllate dell’istituto tedesco, per il 77,5% del capitale di Bank of Austria e per il 71,2% della polacca Bph. Queste operazioni avverranno in due modalità: o carta contro carta, o con un’offerta alternativa in contanti. Nel primo caso per ogni azione Bank of Austria saranno offerte 19,92 azioni Unicredit di nuova emissione, mentre per la banca polacca il rapporto di concambio sarà di 33,13 azioni a uno. La seconda opzione prevede, invece, una proposta cash: 70,04 euro per ogni titolo Bank of Austria e 123,58 euro per ciascuna azione di Bph. Le nuove azioni Unicredit saranno quotate oltre che a Milano anche a Francoforte, Varsavia e Vienna. Le offerte partiranno entro agosto e si chiuderanno per ottobre (hanno come condizione per il successo un’adesione di almeno il 65% del capitale). La struttura della nuova realtà creditizia seguirà il modello divisionale già adottato da Unicredit.
A Milano resterà il quartier generale. Una holding guidata da Alessandro Profumo come amministratore delegato e Dieter Rampl (ex numero uno Hvb) alla presidenza, cui faranno riferimento sei divisioni, comprese le società di prodotto, suddivise tra Italia, Germania e Austria. Il numero dei consiglieri verrà portato da 20 a 24, un terzo dei quali, presidente incluso, proposti da Hvb. Il nuovo colosso non nasconde i propri obiettivi, nonostante le perdite di 5,7 miliardi portate a casa da Hvb negli ultimi tre esercizi e i dubbi degli operatori sul possibile sviluppo nel difficile mercato tedesco. Ci saranno sinergie per un miliardo entro il 2008, oltre il 90% grazie ai minori costi. La crescita media annua degli utili per azione tra il 2005-2007 è vista al 26%, con un Roe a fine triennio al 18%. È prevista una crescita dei dividendi di anno in anno. All’orizzonte anche tagli di addetti, circa 10mila posti tra Germania ed Est. Ma secondo Profumo saranno inferiori di quanto ci si aspetti da tali operazioni.
Oggi il verdetto passerà al mercato, che darà il proprio giudizio sull’operazione.

Anche se gran parte della struttura del matrimonio era trapelato nelle settimane scorse.

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