Unicredito accelera la corsa alla conquista di Hvb che ha affidato le trattative al presidente Dieter Rampl. Malgrado la due diligence avviata da Piazza Cordusio sia a buon punto e i manager di Hvb non manchino di ribadire alla stampa tedesca che il matrimonio con Unicredito sia la soluzione migliore, ci sarebbero alcune caselle da sistemare che renderebbero difficile una chiusura già la prossima settimana. A partire dal nodo degli equilibri al vertice della nuova realtà oltre alle perplessità di Unicredito (meno 1,72% in Piazza Affari), che starebbe pensando di unirsi ad Hvb attraverso uno scambio azionario, sullesposizione immobiliare del gruppo tedesco. Questultimo, tuttavia, si muove con decisione (dal matrimonio nascerebbe una realtà da 3mila sportelli con una forte presenza nella nuova Europa): dopo aver emesso obbligazioni a prestito garantito per 5,5 miliardi per coprire crediti a rischio, Hvb ha infatti incaricato Rampl di curare le trattative. Gli incontri tra gli advisor si moltiplicano, ma un summit tra i due gruppi appare prematuro. Hvb ha messo in agenda il 12 giugno una riunione del comitato strategico e il giorno successivo il consiglio di sorveglianza per valutare gli sviluppi anche dal punto di vista occupazionale. I membri più influenti del comitato sono il presidente Albert Schmidt e Hans-Jürgen Schnizler, capo del consiglio di sorveglianza del maggiore socio di Hvb, Munich Re.
Ieri nelle rispettive Borse, entrambi i titoli hanno perso terreno. Unicredito, di cui è passato l1,2% del capitale, ha ceduto l1,72% chiudendo comunque sopra 4 euro; Hvb ha terminato in ribasso a Francoforte dello 0,45 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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